Voglio sottolineare invece come la vittoria di De Angelis in Moto2, (la seconda nella sua carriera, l’altra risale a Valencia 2006, in 250) sia meritata, per quanto ha fatto in queste ultime gare (un quarto, un secondo e un primo) perché è stato un anno particolarmente sfortunato per il ragazzo sammarinese (rimasto a piedi per chiusura del team Scot, è rientrato a Misano come wild card, con l’incidente di cui è stato vittima involontaria e che è costato la vita al povero Tomizawa e poteva costare anche molto a lui e Redding).
Insieme a Pietro Caprara, il suo capotecnico, ha ritrovato un equilibrio che gli ha permesso di andare forte, perché il ragazzo ha talento da vendere, deve soltanto trovare le condizioni giuste, e pare che le abbia trovate. Per lui e per noi. Ora sono in molti a corteggiarlo, si è parlato anche di una sua escursione in SBK, l’anno scorso aveva peccato di presunzione, rifiutando alcune offerte in MotoGp che non reputava idonee; ora ha capito la lezione e sta crescendo come merita.
L’altro soggetto della fotografia di Mirco è Andrea Iannone, un altro gran talento, uno che in Australia era “incazzato nero” per il terzo posto, podio che in molti avrebbero preso a braccia aperte. Invece lui che ha un temperamento focoso da combattente, non accetta le ristrettezze economiche in cui viaggia il suo team: Luca Boscoscuro sta facendo miracoli, e sta dimostrando di essere un bravo manager e uno che riesce a far funzionare il team anche in tempi di vacche magre. E’ stato abbandonato da un grosso sponsor e nonostante le difficoltà economiche ha garantito la stagione a tecnici e piloti.
Ma Iannone, pur riconoscendo l’impegno e la capacità del team, non accetta di non avere novità tecniche (che costano) e ha deciso di cambiare squadra e per la prossima stagione è già in trattativa inoltrata con altri e sembra che lui stesso diverrà proprietario del team. Non vorrei che la sua esuberanza di carattere, che tutto sommato è un buon segno per chi vuol fare il pilota, lo porti ad essere presuntuoso, lo stesso sbaglio che aveva fatto De Angelis lo scorso anno e che gli è costato un anno d’inferno… o di purgatorio in Moto2, fate voi. La testa, per un pilota, è ancor più importante della moto.
[ Massimo Angeletti - foto di Mirco Lazzari ]
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