La Roma non molla e risponde colpo su colpo alla Juventus. Un guizzo di Nainggolan al 26' regala alla formazione di Garcia la vittoria (l'ottava consecutiva) in casa di una brutta Fiorentina, il secondo posto matematico e ancora qualche piccolissima speranza di scudetto, distante sempre 8 lunghezze a 4 giornate dalla fine.
Applausi comunque a questa Roma, mentre la Fiorentina, forse già con la testa alla finale di Coppa Italia del 3 maggio con il Napoli, adesso deve difendere il quarto posto dall'assalto dell'Inter, solo due punti più giù. Gervinho si divora subito il vantaggio dopo una splendida azione avviata da Totti e rifinita dall'ex di turno, Ljajic. La risposta viola nasce da un errore in disimpegno di De Sanctis, con Borja Valero che impegna il portiere giallorosso con un tiro secco ma centrale.
Poi tentativi imprecisi di Nainggolan e Cuadrado. Equilibrio. Lo rompe Ljajic, splendido l'assist tra Rodriguez e Savic per Nainggolan, inserimento puntuale dell'ex Cagliari e Neto non può nulla: Roma in vantaggio al 26'. La Fiorentina fatica a reagire, gli ospiti vanno vicini al raddoppio con una volee strappa applausi di Totti. Il Franchi si infiamma quando Totti tocca con il gomito una punizione di Ilicic in area (Mazzoleni lascia correre) e quando lo sloveno regala una grande azione personale sfumata di un soffio.
Al rientro Matri per Matos e altra perla di Ljajic, dribbling su Pizarro e gran destro sul quale Neto è attento. Cuadrado prova a inventare, ma in generale la Fiorentina non punge e ci prova solo da fuori (Ilicic e Pizarro), senza fortuna né precisione. Più pericolosa la Roma con Dodo' e Totti, anche se l'occasionissima l'avrebbe la squadra di Montella, che al 71' con Savic su punizione di Ilicic manca da pochi passi l'appuntamento con il pari.
Joaquin, Vargas, Florenzi, Bastos: ecco le mosse di Montella e Garcia per i 15' finali che non regalano però emozioni, eccezion fatta per una botta da distanza siderale di Savic che De Sanctis allunga in angolo e per un salvataggio in pieno recupero di Toloi. Troppo poco.