Giro seconda tappa a Cavendish

Domani la terza frazione, l'ultima in terra danese
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06-05-2012

Giro d'Italia 2012

Giro seconda tappa a Cavendish

Domani la terza frazione, l'ultima in terra danese

Herning (Danimarca), 6 mag. - La 2/a frazione del 95/o Giro d'Italia di ciclismo ha regalato brividi e suspence. Lo sprint vincente di Mark Cavendish nella terra dove è diventato campione del mondo della strada, l'incidente occorso allo statunitense Taylor Phinney e che ha messo a repentaglio la sua maglia rosa, 24 ore dopo averla conquistata con una cronometro esemplare.    


La carovana rosa lascia Herning, dove si è formata, e si sposta a Horsens, fra certezze e conferme. La prima è Cavendish, sempre più signore indiscusso degli sprinter, sempre più uomo-jet, a prescindere dagli avversari che si ritrova di fronte e dalle bisse del meteo. ''Sono contento, felicissimo - dice il potente corridore nato nell'Isola di Man, quasi 25 anni fa - ma devo dire che oggi non è stato facile, per via del vento e della concorrenza. Erano tanti gli avversari in grado di vincere, ho dovuto mettercela proprio tutta per centrare questo successo''.    


Che poi è l'8/o in un Giro d'Italia che sente sempre piu' suo e che nella prima tappa in linea ha fatto registrare una ventina di cadute. ''Stiamo parlando di una delle gare ciclistiche più importanti del mondo - afferma Cavendish, il cui obiettivo stagionale resta l'oro olimpico a Londra, da conquistare davanti agli occhi dei reali d'Inghilterra -. E poi, ci tenevo a vincere qui, in Danimarca, con questa maglia addosso''. Domani non sarà iridato fuori, perché deve indossare la maglia rossa di leader della classifica a punti. ''Ringrazio la squadra, che oggi ha lavorato per me - si limita a dire -: siamo un team quadi tutto nuovo, ma ho dei compagni eccezionali, come conferma la gara di oggi''.    


'Cuore di mamma' Taylor Phinney ha trascorso il suo brutto quarto d'ora a 8.100 metri dall'arrivo, quasi la stessa distanza della cronometro di ieri, quando ''ho toccato la ruota di un avversario che mi stava davanti e sono finito a terra'', racconta. ''Niente di grave, per fortuna - aggiunge - ma ero molto agitato e ho avuto paura di perdere la maglia. Ho dato tutto per recuperare e alla fine devo ringraziare anche i miei compagni''. Sua madre Connie Carpenter, oro su strada ai Giochi di Los Angeles nel 1984 (anche il padre è un ex corridore, che ha vinto un paio di tappe al Tour), se lo mangia con gli occhi, dopo avere temuto per lui. Soprattutto quando lo ha visto solo e staccato dal gruppo, come impotente di fronte alle bizze della Dea bendata.


In effetti, anche la Bmc Racing team è rimasta sorpresa da questo contrattempo. Adesso, Phinney può tirare un sospiro di sollievo e forse riuscire nell'impresa che ieri aveva auspicato: portare la maglia rosa fino a Verona. A questo punto non è detto che non ci riesca. 

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