La camera oscura

Gp di Catalogna | Il commento di Massimo Angeletti
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Motori
05-06-2011

La camera oscura

Gp di Catalogna | Il commento di Massimo Angeletti

    Il binomio Stoner/Honda continua a far paura: tre gare vinte, un terzo posto e l’incidente di Jerez che gli è costato zero punti in classifica.

     

    Questo è il tabellino di marcia della coppia da battere in questa stagione. E se Lorenzo è ancora, per sette punti, in testa al mondiale è dovuto alla regolarità impressionante del mallorchino che vince poco(solo una gara) ma può vantare una costanza invidiabile.

     

    La Honda è riuscita a raggiungere queste prestazioni sia per la sua ricerca tecnologica, unita alle grandi disponibilità economiche, ma anche grazie ad una competizione interna ai piloti ufficiali, Simoncelli compreso che ha prodotto quel qualcosa in più che fa la differenza. E’ una moto delicata: se, come in Catalogna, le condizioni meteo sono instabili e cambiano di giorno in giorno, di ora in ora, è la moto che ne risente di più.

     

    Sul giro, rispetto alle prove del sabato è quella che ha perso di più, mezzo secondo, ma nelle mani di Stoner riesce ugualmente a piegare i suoi avversari. Infatti il distacco inflitto alla Ducati sul Montmelò è stato “solo” di sette secondi, e non i soliti quindici che si porta dietro da inizio stagione. Il minor distacco della Ducati potrebbe derivare da questa “sensibilità” estrema della moto giapponese e non da un miglioramento effettivo della Rossa.

     

    Mentre per esempio la Yamaha è la moto più equilibrata in condizioni mutevoli, e il doppio podio a Barcellona potrebbe esserne la prova. Infatti la moto del diapason è quella che ha pagato, in termini di tempo sul giro, il prezzo minore perdendo soltanto due decimi rispetto alle prestazioni ottimali del sabato. Il limite tecnologico delle attuali 800 è talmente alto che un grado sull’asfalto, due gradi nella temperatura dell’aria, la minima differenza incide sulle prestazioni.

     

    Su una pista come quella catalana, dove le MotoGp girano in circa 102 secondi al meglio, mezzo secondo equivale allo 0,5%, misure minime che a questi livelli possono far la differenza. Differenze che per essere superate richiedono investimenti in uomini e mezzi cospicui.

     

    Silverstone si correrà domenica prossima e vedremo se anche in quella pista soggetta a grande instabilità meteorologica il fenomeno si ripeterà. A Barcellona quasi tutti i piloti sono andati nel pallone per le mutate condizioni atmosferiche. Stoner no. Per ora Stoner, il solo pilota che oggi può fare la differenza, si può godere la sua terza vittoria in attesa di un sorpasso in classifica generale che sembra annunciato, ma non così scontato.

     

    massimo angeletti - foto mirco lazzari

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