Camera oscura

Le riflessioni di Massimo Angeletti sul Motomondiale
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Motori
17-07-2011

Camera oscura

Le riflessioni di Massimo Angeletti sul Motomondiale

    C’è una questione a orologeria che rischia di deflagrare nel paddock del motomondiale: disputare o no il gran premio del Giappone vista la situazione creatasi dopo lo tsunami e la conseguente catastrofe nucleare?

     
    Al momento ci sono due schieramenti dominanti:coloro che vorrebbero che si disputasse (Dorna, Associazione Team, case giapponesi, Federazione Internazionale) tutti coloro che rinuncerebbero volentieri (quasi tutti i team e i piloti). Naturalmente poi ci sono coloro che andrebbero in Giappone, magari a Suzuka che è più distante da Fukushima, una posizione intermedia che però non ha grande riscontro.

     
    Si discute da tempo della questione, con gli Organizzatzione che sostiene la non pericolosità della situazione creatasi dopo il terremoto e lo tsunami, tanto da far circolare documenti quasi ridicoli in cui comparano la radiottività naturale dei vari luoghi (che nulla ha che vedere con l’inquinamento di acqua terra e aria da elementi radioattivi), da cui risulta che Roma è più radiottiva di Tokyo. Addirittura si legge in un documento datato 4 giugno 2011, che a meno che non vi siano dati differenti ad oggi il gran premio si dovrà disputare come programmato, il 2 ottobre.

     
    Poco importa che il Primo Ministro Giapponese abbia detto che il suo paese tornerà indietro nella politica dell’energia nucleare. Il che, facendo la tara con la trdizionale omertà dei governi nei confronti dei cittadini in questi casi, vuol dire che la situazione nel paese è talmente grave da far rivedere addirittura l’intera politica. Il Giappone ha fondato il suo formidabile sviluppo economico sul massiccio uso di questa fonte energetica. Tornare indietro significa che i costi attuali, in termini economici ed umani, sono più alti di qualsiasi altra scelta. E’ stata istituita in seno al Motomondiale una commissione che dovrà studiare la situazione, la pericolosità, e che produrrà I risultati nei primi giorni di Agosto, data in cui si dovrà prendere un decisione.  Intanto arriva la notizia che  nella prefettura di Ibaraki, dove si trova il circuito di Motegi, sono state bruciate tonnellate di thè verde, la bevanda nazionale, e vietato il commercio nonchè la coltivazione. Senza dimenticare che ci sono altri due reattori che potrebbe esplodere, in una terra che registra numerose scosse ogni giorno e che le stesse autorità internazionali stanno tenendo sotto stretta osservazione considerandola una situazione ad altissimo rischio.


    Per tornare alla scelta che chi di dovere dovrà attuare, ci sono molti interessi in gioco:il motomondiale è infatti in mano alle case costruttrici nipponiche (Honda, Yamaha, Suzuki) che intendono usare lo spettacolo del circus per dimostrare che tutto è normale a casa loro, che il paese è tornato alla normalità. Dorna che non è disposta a prendere la decisione di non disputare il gran premio visto che ci sarebbero delle penali da pagare e che non vorrebbe mettersi contro le case giapponesi. Per una volta I piloti della motogp, ad eccezione di Abraham e Aoyama, sono stati tutti compatti nell’esprimere la propria opinione, anzi la propria volontà di non voler disputare la gara, consci della pericolosità della situazione. Posizione espressa chiaramente durante una riunione tenutasi venerdi 15 luglio negli uffici della Dorna al Sachsenring. Alcuni proprietri di team hanno comunicato ai piloti che si rivarranno economicamente su di loro qualora, rifiutandosi di prendere parte alla trasferta in Giappone, Dorna dovesse pretendere pagamenti di penali varie. Una vera e propria intimidazione. Il resto alla prossima puntata.

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