Premiata coppia Rossi&DeRossi e l’Italia va

L’Italia vince 3-1 sugli Stati Uniti nella partita di esordio a Pretoria. Gli azzurri esplodono nel secondo tempo
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Confederations Cup
15-06-2009

Premiata coppia Rossi&DeRossi e l’Italia va

L’Italia vince 3-1 sugli Stati Uniti nella partita di esordio a Pretoria. Gli azzurri esplodono nel secondo tempo

L’Italia alla fine ce la fa. Due bordate dai trenta metri e un gol in pieno recupero piegano gli Stati Uniti che si inchinano all’undici di Lippi dopo una prima frazione grigia ritrova forza e vigore nei secondi quarantacinque minuti. Probabilmente la tensione dell’esordio ha giocato all’inizio un brutto scherzo ai nostri che sono andati sotto su calcio di rigore messo a segno da Donovan. Ma andiamo con ordine.

 

 

Primo tempo spigoloso. Gli azzurri pensano di poter saltare la diga difensiva degli Stati Uniti ma l’impresa risulta più difficile del previsto. Non a caso la prima puntata è a stelle e strisce. Dempsey da calcio piazzato riscalda Buffon. Risponde Gilardino ma è poca cosa.

 

 La supremazia fisica americana si fa sentire mentre salgono i minuti. Si illumina il volto di Lippi quando l’arbitro fischia il rosso su Clark. Subito dopo in affanno Bornstein spedisce alle spalle del proprio estremo difensore ma è fuori gioco di Camoranesi.

 

Poi vanno in scena gli acuti di Bradley che in due occasioni sfiora il gol. Rete che arriva al quarantesimo. Chiellini pianta a terra Altidore. E’ rigore. Donovan non sbaglia e si va sull1-0.

 

Al termine dei primi quarantacinque minuti gli azzurri mostrano molte lacune e presentano un gioco nebuloso. Più asciutti e schematici gli americani. Su tutti Donovan che non fa sentire l’uomo in meno.

 

Nel secondo tempo l’Italia parte a testa bassa in due minuti prima Grosso, tiro deviato in angolo, poi Iaquinta che balbetta all’ultimo istante prima del tiro decisivo fanno capire che il ritmo è cambiato. Gli Usa si chiudono ma non disdegnano disimpegni defaticanti.

 

Sull’Italia pesano i molti errori dei suoi attaccanti. Dopo i due sprazzi iniziali gli azzurri fanno fatica a uscire e così il pallone non gira sulle fasce.

 

Fuori Camorenesi per Montolivo, esce anche Gattuso per Rossi. Lippi cerca di ritrovare il filo del match. E ci riesce. Rossi al tredicesimo ruba palla a centrocampo e si infila in una zona verticale sguarnita. Fa partire un sinistro dai 25 metri che  gonfia la rete a mezza altezza. Si va sull’1-1.

 

Sale la pressione azzurra. L’innesto di Rossi dietro le punte si fa sentire. Il pallone ritorna sulle fasce e gli Stati Uniti iniziano a sentire la fatica dell’inferiorità numerica. Sono disorientati. Donovan non riesce più a recuperare e si aprono di conseguenza gli spazi.

 

Cambio nell’undici americano. Davis rileva Altidore. Iaquinta ha molte occasioni ma non inquadra mai la porta. Toni al ventiquattresimo entra al posto di Gilardino che in giornata no. Se sotto porta si concretizza poco ai trenta metri si lavora molto e i risultati si vedono. Al ventiseiesimo de Rossi indovina un destro maligno che scende e si infila nell’angolo sinistro di Howard. 2-1 e l’Italia riprende in mano la guida della partita d’esordio.

 

Montolivo e ancora Toni provano a forzare ma Howard sventa. Scende leggermente il ritmo delle due formazioni. Gli unici che non si fermano sono Grosso e Rossi che dalle fasce suggeriscono palloni invitanti. La partita rimane comunque tesa. Sulle corde di un risultato che non consegna la sicurezza agli azzurri e lascia margini agli Usa e così ci si avvia verso la fine della gara.

 

Kljsten sostituisce Bornstein. Dal suo piede l’azione più pericolosa per gli americani che provano con una parabola di poco sopra la traversa di Buffon. Poi ancora Italia che con Rossi, prima e Iaquinta poi, cercano il terzo gol ma tra loro e l’esultanza si para davanti un ottimo Howard.

 

Sembra chiusa e invece Pirlo sulla fascia trova un doppio passo che lascia di sasso il suo marcatore e lo proietta al limite per un cross che trova Rossi libero e questa volta non c’è nulla da fare. E’ il 3-1 che chiude la serata.

 

Lippi a bordo campo al microfono di Carlo Paris avverte: ‘E’ un’Italia di cuore. Abbiamo giocato le nostre carte. Forse è una partita che abbiamo sentito un po’ troppo’.

 

Pietro Plastina
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