Sapremo tutto fra un mese e qualcosa: 13 gennaio Zurigo. E sarà un mese di sussurri, di indiscrezioni chissà quanto fondate. L’unico dato certo è che a giocarsi il Pallone d’oro saranno loro tre: Leo Messi, Frank Ribery, Cristiano Ronaldo. In rigoroso ordine alfabetico. Che potrebbe anche essere l’esatto contrario dell’ordine di classifica. Perché indizi conducono al portoghese del Real Madrid. Prendiamo gli ultimi cento giorni, dal primo settembre ad oggi. Ha segnato 32 gol in 20 partite. Ne ha fatti quattro quando serviva, nel play-off contro la Svezia. Quando cioè aveva gli occhi del mondo puntati addosso. Sarà un caso, ma mentre si giocavano le partite di ritorno è arrivata la notizia che i termini per votare erano stati prorogati di due settimane. Con tanto di possibilità di cambiare la preferenza già espressa.


A rimetterci, in tutto questo, sembra essere Ribery. L’unico dei tre ad aver vinto nel 2013 a livello internazionale (Champions e Supercoppa europea). Un tempo bastava e avanzava per mettere le mani sul trofeo. Oggi, chissà. Il problema del francese è che fa delle giocate strepitose ma segna meno della metà di CR 7 (13 gol contro 32, sempre partendo dal primo settembre).


E poi c’è il Pallone d’oro degli ultimi quattro anni. Messi chi? Niente più che una battuta. Solo che la pulce è ai box da un mese. E negli ultimi 50 giorni ha segnato la miseria di due gol. Però è sempre Messi. Non essendo nella testa dei capitani e degli allenatori di Turkmenistan e Sierra Leone, di Antigua e Nuova Caledonia, non ci sentiamo di escludere nulla.