Senza football viene fame

Da una battuta di Ndamukong Suh, dei Detroit Lions, la conferma di una realtà preoccupante
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Pianeta America
09-05-2011

Senza football viene fame

Da una battuta di Ndamukong Suh, dei Detroit Lions, la conferma di una realtà preoccupante


    Si è già visto e detto l'altro giorno a proposito dei giocatori-pugili: con la stagione della NFL ferma per via della serrata (lockout) da parte dei proprietari, alcuni atleti si sfogano con altri sport, altri fanno vacanze costanti con un occhio al bilancio visto che il futuro è incerto, altri girano per iniziative di vario tipo come Larry Fitzgerald, eccelso vide receiver degli Arizona Cardinals, che è anche andato in Africa a portare aiuti e aiutare un gruppo di medici, ripetendosi pochi giorni fa in Messico.

    C'è chi ne approfitta per tornare al college a completare gli studi o a frequentare amici (e palestre) cui si era dedicato per quattro anni. Chi fa un po' tutte queste cose, e non riesce però a trovare una vera alternativa ai cosiddetti mini-camp e OTA (organized team activities) cioè gli allenamenti e mini-ritiri cui sono autorizzate le squadre in primavera e inizio estate, sta evidentemente perdendo la pazienza.

    Non si può pensare altro notando quel che Ndamukong Suh, ottimo difensore di linea (defensive tackle) dei Detroit Lions e migliore matricola della stagione 2010, ha detto ad un giornalista americano: «l'altro giorno stavo passeggiando a New York quando ho visto un tizio con la maglia di Peyton Manning ed ho pensato "e se per non perdere l'abitudine lo placcassi?"». Ecco un'altra ragione per cui è il caso che questo lockout termini presto.

    Foto: Ndamukong Suh atterra un quarterback, sua occupazione preferita: qui con Chad Henne dei Miami Dolphins
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