Conte: "Non siamo depressi"

L'allenatore bianconero è fiducioso: "Supereremo l'emergenza"
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Calcio
06-03-2012

Conte: "Non siamo depressi"

L'allenatore bianconero è fiducioso: "Supereremo l'emergenza"

    Sorride e parla di tranquillità. È Antonio Conte che non si dice preoccupato della flessione che sta attraversando la sua Juventus. A lui basta che i giocatori diano il massimo.


    Ma sarà proprio vero? "Ai ragazzi ho detto quello che dico sempre da inizio campionato - ha affermato oggi allo Juventus Center di Vinovo parlando del confronto che c'è stato dopo l'opaco pareggio di sabato scorso contro il Chievo -. Mi conforta il fatto che ci siano buone prestazioni da parte loro. Gli ho detto di continuare a dare il massimo così come abbiamo fatto con il Chievo, il Cagliari, il Genoa, il Siena, in tutte le partite che abbiamo pareggiato. Sono contento perché in tutte le partite escono dal campo con la maglia sudata. Sarei stato meno contento se qualcuno fosse uscito dal campo senza aver dato il massimo. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a fine campionato sapendo di aver sempre dato il massimo".


    Nessun giocatore depresso, dunque, per il sorpasso avvenuto da parte del Milan nelle ultime settimane: "Perché dovrebbero deprimersi visto il campionato straordinario che stanno facendo? - ha domandato Conte alla vigilia della partita contro il Bologna - Non guardiamo mai in casa degli altri, pensiamo sempre a dare il massimo, io per primo. Fino ad ora questo massimo ci ha riportato a essere competitivi, ad essere rispettati e a costringere gli altri a dare il 105% per batterci. Non vedo motivi di depressione, dobbiamo essere soddisfatti di quello che stiamo facendo e poi vedremo a fine stagione. Dico sempre ai ragazzi di  non avere rimpianti, diamo tutto noi stessi e poi vedremo". Il primo test probante è quello di domani, per alcuni la gara che potrebbe decidere una stagione: " La gara con il Bologna è la più importante perché è la prossima. Con il Genoa diventerà quella la più importante e così via. Ogni partita deve rappresentare un impegno straordinario. La difesa? C'è emergenza, purtroppo abbiamo perso due elementi di assoluto valore come Chiellini e Barzagli. Cerchiamo di coglierla come opportunità per cercare di superare un momento di difficoltà che potrebbe pesare. Dev'essere un motivo per crescere come compattezza e umiltà, dando ancor più forza da parte di tutti. È inevitabile che a me piacerebbe poter scegliere e non essere costretto a farlo. In rosa abbiamo sei difensori, si sono fatti male in due. Abbiamo Lichtsteiner, Caceres, Bonucci e De Ceglie. Sono molto sereno che faranno una grande partita e faremo una grande partita a livello di squadra".


    Se in difesa mancano gli uomini, in attacco mancano i giocatori che segnano: "L'importante è che qualcuno faccia gol. Le scelte che faccio sono in virtù dello stato di forma, dell'avversario, di quel che vedo in campo. E non avendo un giocatore che spicca in questo senso, posso scegliere guardando a quello che ritengo stia meglio". Tra i più in crisi c'è Vucinic, anche fischiato sabato scorso: "Penso sia l'elemento più talentuoso in assoluto - ha detto Conte -, è il calciatore che da un momento all'altro può inventarsi la giocata, può essere determinante e quindi me lo tengo ben stretto. È  inevitabile che si attraversino momenti migliori e altri in cui si hanno dei problemi. Però io ho grande fiducia in Mirko così come ne ho in tutti i componenti della rosa e son convinto che possa essere ancora quel giocatore determinante. Con lui ci parlo così come parlo con altri, non ci possiamo mettere a discutere uno come lui".


    Per Conte, dunque, non possono essere le scelte tecniche a poter ovviare ai problemi di una squadra: "Io ho fatto il calciatore e so che la differenza la fanno i calciatori perchè sono i principali artefici di tutto il movimento. Quello che faccio io è cercare di mettere la squadra nelle migliori condizioni di far bene. A volte ci riesco a volte no, però per tutte le scelte che faccio c'è sempre un'onesta' intellettuale. Borriello? Vale anche per lui.  Dipende da quello che mi trasmette. Quello è molto importante. In ogni scelta e ogni mio atto c'è sempre un perché". Se Borriello sabato scorso è finito in tribuna, c'è stato un Elia che invece ha trovato spazio in panchina senza però poter poi entrare in campo: "È un esterno offensivo che preferisce molto giocare a sinistra, è cresciuto molto rispetto a quando è arrivato qui in Italia. Quando arriverà il suo momento? Vedremo. Elia è una freccia nel mio arco e bisognerà vedere quando deciderò di scagliare questa freccia. Lui, come Milos (Krasic, ndr), fa più fatica quando giochiamo con i tre dietro. Così (con la difesa a quattro, ndr) è molto più semplice".


    Infine un commento ai fischi arrivati sabato scorso  allo Juventus Stadium: "Io non li avevo sentiti, mi han detto che ci sono stati e questo mi fa molto male - ha concluso il tecnico bianconero -. Penso che siano frutto della delusione per la mancata vittoria. La giustificazione che posso dare è quella della delusione, però mi auguro che ci sia sempre grande supporto nei confronti di questi ragazzi, che non mi stancherò mai di dire, stanno facendo qualcosa di straordinario. E se qualcuno vuole mettere la testa sotto la sabbia, io gliela prendo per i capelli, gliela sollevo e gliela faccio vedere". 

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