Poker del Parma al Milan

Vincono anche Lazio, Livorno e Sassuolo
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Calcio

Poker del Parma al Milan

Vincono anche Lazio, Livorno e Sassuolo

ROMA, 16 MAR - La crisi del Milan si fa molto pesante: oggi altra dura sconfitta casalinga, questa volta contro il Parma che punisce i rossoneri che pure avevano recuperato un iniziale doppio svantaggio. Convince e vince la Lazio sul terreno del Cagliari; il Livorno riesce a superare in casa il Bologna e lo scavalca al terz'ultimo posto, mentre il Sassuolo ribalta lo svantaggio e batte il Catania con gli etnei che ora sono ultimi in classifica al posto proprio degli emiliani. 


MILAN – PARMA 2-4

Continua la marcia inarrestabile del Parma. I ducali hanno vinto a San Siro 4-2 contro il Milan, centrando il sedicesimo risultato utile consecutivo, scavalcando momentaneamente la Fiorentina in classifica e alimentando le proteste dei tifosi rossoneri che avevano iniziato a contestare i propri beniamini già nel prepartita. La gara è stata fortemente condizionata dalla espulsione, giusta, di Abbiati al 6' del primo tempo. Eppure il Milan, andato nell'intervallo sotto di due gol (0-2), aveva raddrizzato la gara, sino a centrare il pareggio. Poi, nel finale, i ducali hanno ristabilito le distanze e hanno conquistato la meritata vittoria.

Nei padroni di casa, privi degli indisponibili El Shaarawy, Cristante e Petagna e dello squalificato De Sciglio, Clarence Seedorf ha confermato il modulo 4-2-3-1, presto però rivoluzionato per l'espulsione di Abbiati. In difesa spazio ad Abbate, Bonera, Mexes ed Emanuelson; in mezzo De Jong ed Essien, uscito per far posto ad Amelia e sostituito in reparto da Montolivo, retrocesso rispetto all'iniziale posizione, che lo vedeva accanto a Poli e Kakà, alle spalle di Balotelli.

Senza l'infortunato Gargano e lo squalificato Paletta, Roberto Donadoni ha puntato invece sul 4-3-3, con Cassani, Felipe, Lucarelli e Molinaro a protezione di Mirante, con Marchionni, Acquah e Parolo in mediana e con Biabiany e Schelotto ai lati del "finto 9" Cassano (sostituito nella ripresa da Amauri). Le reti dell'inziale doppio vantaggio del Parma sono state siglate da "fantantonio" al 9' (su rigore) e al 51'. Il pareggio del Milan e' arrivato a firma di Rami (al 56') e di Balotelli (al 76' su penalty). Le ultime due reti, infine, sono state realizzate da Amauri, al 78' con un pregevole colpo di tacco in corsa e palla tra le gambe di Amelia, e da Biabiany, al 95'.


SASSUOLO – CATANIA 3-1

Nella giornata da dentro o fuori per la lotta salvezza il Sassuolo getta il cuore oltre l'ostacolo e con un grande secondo tempo ribalta il Catania infliggendogli un pesantissimo 3-1 che relega gli etnei all'ultimo posto. Le reti di Zaza (decisivo il suo ingresso in campo), Missiroli e Sansone rimontano il vantaggio iniziale di Bergessio. Premiate le scelte coraggiose di Di Francesco ("Ho riportato il calcio d'attacco a Sassuolo", aveva detto dopo lo 0-0 di Bologna) che inizia la ripresa con una squadra tutta all'attacco e centra l'impresa. Per gli etnei mazzata più psicologica che di classifica, ma ora è durissima.

Subito scintille a inizio match con tre occasioni in due minuti. Il Sassuolo ci va vicino con la spaccata di Floro Flores su lancio dalle retrovie e con Sansone che non anticipa per un pelo l'uscita disperata di Andujar (nella stessa azione Pedro Mendes manca il pallonetto da fuori area). Replica il Catania con un destro a giro di Keko da dentro l'area che scheggia il palo. I neroverdi cercano il vantaggio soprattutto con soluzioni da lontano grazie ai tentativi in sequenza di Longhi, Brighi e due volte Floro Flores.

Etnei pungenti sulle fasce (molto bene Keko) ma troppo indecisi al momento di puntare la porta di Pegolo. Poi la foga iniziale degli uomini di Di Francesco si placa e gli ospiti prendono campo. Pericoloso il colpo di testa di Bergessio al 24' su invito di Biraghi. Ancora una volta, però, a condannare il Sassuolo è l'ennesima distrazione della difesa più perforata del campionato: Pedro Mendes non sale per il fuorigioco sul lancio di Barrientos per Bergessio, che ha tutto il tempo di controllare e trafiggere Pegolo. Forse gravati dal peso psicologico dello svantaggio, gli uomini di casa si squagliano e fino all'intervallo praticamente non toccano più palla.

La ripresa inizia con un Sassuolo che definire offensivo è dir poco: dentro Zaza per Brighi, 4-2-4 per Di Francesco che suona la carica dalla panchina a suon di urla. Ma è un difensore, Ariaudo, a sfiorare il pari dopo un minuto con una gran torsione di testa su corner. Il Sassuolo prende coraggio e arriva il pareggio: Floro Flores scherza Alvarez sulla linea di fondo campo, passaggio all'indietro per l'accorrente Zaza e nulla da fare per Andujar.

L'inerzia della gara cambia completamente, in sessanta secondi i neroverdi prima collezionano un'altra grande chance con Floccari (salvataggio sulla linea) poi sorpassano il Catania con il colpo di testa di Missiroli ancora su iniziativa di Floro Flores. Sulle ali dell'entusiasmo l'azione neroverde si fa tambureggiante: ancora Floccari si divora il 3-1 dopo aver saltato mezza difesa, poi Floro Flores coglie la traversa su punizione con la deviazione di Andujar e Sansone sfiora il palo alla destra del portiere etneo dopo un triangolo con Floccari.

Il Catania non riesce più ad abbozzare la benché minima reazione e al 43' subisce il colpo del definitivo ko con Sansone che approfitta di un erroraccio di Rinaudo e fredda Andujar per la terza volta. Finisce con i giocatori di casa osannati dai tifosi. Per il Sassuolo il sorpasso è doppio: sale a quota 21 e da oggi non è più il fanalino di coda, con il Catania ancorato a 20. Più su ci sono il Bologna a 23 e il Livorno e il Chievo (con una partita in meno) a 24: la lotta salvezza è sempre piu' accesa.


CAGLIARI - LAZIO 0-2

Una Lazio finalmente bella a vedersi e cinica al punto giusto espugna il Sant'Elia battendo il Cagliari per 2-0 con le reti, una per tempo, di Lulic e Keita, il gioiellino che in prospettiva futura è destinato a prendere il posto del veterano Klose, a suo agio anche come assist-man.

Un successo meritato, quello dei biancocelesti, che, reduci dalla sconfitta all'Olimpico con l'Atalanta, salgono in classifica a 41 punti, scalzando il Verona dal settimo posto; gli isolani, che sullo 0-1 falliscono un rigore con Pinilla e che giocano gli ultimi 13 minuti con l'uomo in meno per il doppio cartellino a Conti, restano a 29, lontani dalle zone paludose ma non ancora in salvo.

Senza gli squalificati Astori e Avelar, Lopez rinuncia a Murru, spedisce Vecino in mezzo al campo e si affida al tridente formato da Cossu, Nenè ed Ibarbo. Privo dello squalificato Candreva e degli infortunati Cana, Dias, Perea, Postiga ed Ederson, Reja infila Novaretti al centro della difesa e impiega il baby Keita al fianco di Klose e Lulic in fase offensiva. I primi a farsi vedere, ma senza lasciare il segno, sono Biglia e Lulic, mentre la prima vera parata è di Marchetti, che al 10' respinge di pugno un destro a girare di Cossu. Avramov non ha problemi, al 15', nel bloccare la debole conclusione di Klose, ma 4' dopo è costretto a capitolare. Dormita della difesa di casa, Ledesma serve Lulic, che di sinistro gonfia la rete.

Il vantaggio biancoceleste viene legittimato al 27' da una schiacciata di testa di Gonzalez, disturbato più dal sole che dai marcatori avversari. Fiammata cagliaritana con Ibarbo al 33': la sua azione è da campione, il tiro invece lascia a desiderare, tanto che Marchetti, il grande ex di turno, non fatica a terra. Nel recupero, proteste di Keita per un presunto fallo di Rossettini ai limiti dell'area.

Nella ripresa tocca subito a Ibraimi per Cossu e poi a Pinilla per Nenè, ma è sempre la Lazio a fare la partita e a rendersi pericolosa. Al 12' Keita sfiora l'incrocio di sinistro, al 15' Klose entra in area di potenza senza però centrare lo specchio di sinistro. Ibarbo al 17' è frenato da un recupero super di Konko, Keita al 18', pescato da Lulic, trova il corpo di Avramov a impedirgli il bis. Al 22' l'episodio che avrebbe potuto cambiare il volto della gara. Biglia colpisce in area Vecino ed Irrati indica prontamente il dischetto, tra le proteste degli ospiti. Pinilla si incarica della battuta ma mette a lato.

Cambio di fronte e al 24', come vuole la dura legge del calcio, la Lazio raddoppia con un gran gol di Keita, servito da Klose. Avramov al 28' è ancora vispo su Keita, al 31' Ibraimi esce dall'anonimato con una gran botta dalla distanza, smanacciata in corner da Marchetti. Al 32' una manata di Conti a Biglia viene punita con il secondo giallo al capitano, che dunque lascia i suoi in dieci. Il match in pratica finisce qui, con i tifosi sardi che se la prendono con Cellino e con la Lazio che, dopo aver “rischiato” di fare tris al 38' con Keita, chiude tutti i varchi per non farsi rovinare la festa.


LIVORNO – BOLOGNA 2-1

Il Livorno vince 2-1, grazie alle reti firmate da Benassi e Paulinho, e conquista una vittoria preziosissima nello scontro salvezza giocato contro un Bologna povero di idee che neppure in superiorità numerica è stato in grado di portare a casa il pareggio dopo il rigore di Christodoulopoulos. Di Carlo, dopo la rocambolesca sconfitta subita contro la Sampdoria per 4-2, sa di dover sfruttare al massimo il turno casalingo contro gli emiliani e si affida ancora una volta al consolidato 3-5-2, con Emeghara inizialmente in panchina e Paulinho e Belfodil a formare la coppia d'attacco supportati lateralmente da Mesbah e Mbaye. Sponda bolognese, Ballardini, dopo due pareggi a reti bianche con Verona e Sassuolo, risponde al collega toscano schierando Cristaldo alle spalle di Acquafresca, oggi titolare al posto di Bianchi, in un 3-5-1-1 molto coperto e più votato alle ripartenze in contropiede.

L'inizio della gara è contratto e caratterizzato dai tatticismi messi da entrambi gli allenatori. Il Livorno, comunque, sembra più propositivo e, seppur in modo molto timido, guadagna diversi metri di campo arrivando senza troppi problemi alla conclusione dalla distanza prima con Emerson, al 3', e poi con Paulinho, all'11', su colpo di testa. Gli uomini di Ballardini, orfani di Kone uscito per infortunio al 16' al posto di Garics, dopo una prima fase eccessivamente remissiva e attendista provano a scuotersi alzando il proprio baricentro e costringono l'estremo amaranto Bardi a due interventi, nel giro di pochi minuti, su due conclusioni di certo non esemplari di Acquafresca che di fatti chiudono una prima frazione di gioco per nulla esaltante.

Al ritorno dagli spogliatoi Di Carlo decide di cambiare un inconsistente Belfodil per Emeghara che, al primo pallone giocabile, ricambia la fiducia del suo tecnico servendo Benassi che batte, al 1', Curci con preciso diagonale destro rasoterra per l'1-0 dei toscani. Il Livorno, rigenerato dal vantaggio, alza il ritmo e, all'8', agguanta il 2-0 con un contropiede guidato da Benassi che dalla destra, in un fortunoso gioco di rimpalli, riesce a far arrivare il pallone a Paulinho che è bravo a restare freddo e battere Curci.

Ballardini prova a dare una scossa ai suoi uomini e tra il 9' e il 13' getta nella mischia Moscardelli e Pazienza per Antonsson e Perez nel tentativo di dare più peso alla manovra offensiva della sua squadra. Il Livorno sembra amministrare bene il vantaggio ma prima Mbaye, al 35', e poi Emeghara, al 40', si fanno espellere ingenuamente, con l'attaccante svizzero che in fase difensiva regala letteralmente un rigore ai rossoblu che trasformano, al 41', grazie alla perfetta esecuzione del greco Christodoulopoulos.

Il Bologna prova adesso l'impresa, ma il Livorno in nove riesce a difendere il prezioso vantaggio portando casa tre punti che consentono ai toscani di tirarsi fuori dalla zona retrocessione scavalcando proprio gli emiliani che si ritrovano terz'ultimi.

domenica, 16 marzo 2014, ore 17.04
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