Vincenzo Guerini nuovo tecnico viola

Sfuma il rientro di Antognoni
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03-05-2012

Calcio

Vincenzo Guerini nuovo tecnico viola

Sfuma il rientro di Antognoni

Nato il 30 ottobre 1953, il neo tecnico della Fiorentina Vincenzo Guerini, chiamato a sostituire l'esonerato Delio Rossi per questo finale di stagione, ha vissuto una breve ma intensa carriera da calciatore prima di iniziare quella di tecnico. A causa di un incidente stradale, infatti, il suo promettente futuro in campo come calciatore (aveva giocato in serie A e in Nazionale come mediano) si interrompe a 22 anni. La sua carriera di tecnico inizia nel 1979 (26enne) quando la Fiorentina gli affida la squadra primavera. In quattro anni, Guerini vinse il campionato nel 1983 e il Torneo di Viareggio nel 1982. Nel 1983-84 l'Empoli gli affida la panchina, in serie B. Ottiene due salvezze consecutive e poi passa al Pisa. L'esordio nella massima serie 1985-86 non è positivo: i toscani retrocedono in B, dopo aver disputato un brillante girone d'andata e aver conquistato la Coppa Mitropa. L'anno dopo, in B con il Bologna, viene esonerato dopo 28 giornate. Ritornato ad allenare, viene preso dal Catanzaro. Con Massimo Palanca in campo, i calabresi neopromossi sfiorano la Serie A, giungendo al quinto posto ad un solo punto da Lazio ed Atalanta.


Nel 1988-89 Guerini vive una stagione travagliata al Brescia, dove viene esonerato e richiamato. La squadra lombarda si classifica al 17º posto in Serie B salvandosi dalla retrocessione in C dopo lo spareggio vinto con l'Empoli. Nel 1989-90 avvia un ciclo vincente con l'Ancona. I marchigiani, dopo due stagioni da medio-alta classifica, vengono promossi nella primavera 1992 per la prima volta in Serie A. Con una rosa non all'altezza nella massima serie, Guerini non può evitare l'immediata retrocessione dei marchigiani. Rimasto ancora in sella ai biancorossi, nel 1993-1994 si congeda con un ottavo posto. Con i marchigiani, nello stesso anno, conquista per la prima volta nella storia del club dorico, la finale di Coppa Italia che perde contro la Sampdoria di Gullit Nel 1994-95 lo ingaggia il Napoli, dove viene esonerato dopo 6 giornate e un pareggio esterno per 1-1 col Boavista nei sedicesimi di andata di Coppa Uefa. A gennaio 1995 passa allora alla SPAL, con cui ottiene un sesto posto, e l'anno successivo viene esonerato dopo tre giornate. Nel 1996-97 torna in Serie B, con la Reggina, con cui ottiene la salvezza. Nel 1997-1998 guida la sua ultima squadra di Serie A.


Con il Piacenza conquista una salvezza insperata: è questo il suo miglior risultato da allenatore nella massima serie. Non viene però confermato e deve così ripartire dalla serie B con la Ternana. A Terni vive due stagioni travagliate: nella prima (1998-1999) subentra a Luigi Delneri ed ottiene una difficile salvezza all'ultima giornata nello scontro diretto giocato in casa contro la Fidelis Andria; confermato alla guida dei rossoverdi per la stagione successiva (1999-2000), dopo un buon inizio la squadra stenta e il mister viene esonerato (al suo posto Burgnich). Durante la stagione 2000-2001 viene chiamato dal Catania, in Serie C1, in sostituzione di Ivo Iaconi, venendo a sua volta esonerato dopo meno di due mesi. Nel 2001-02 per un breve periodo è al Siena, anche in questo caso subentrando (a Giuseppe Papadopulo) e venendo sostituito e nel 2002-03 esordisce nel campionato greco con il Panachaiki, che viene retrocesso d'ufficio per debiti. Guerini torna in Italia e viene chiamato dal Catania, che viene coinvolto nel famoso Caso Catania ed evita la retrocessione solo grazie alla giustizia ordinaria.


Nell'ottobre 2005 il Catanzaro lo chiama per salvare una squadra allo sbando, ma il tecnico rimane pochissimo venendo sostituito a gennaio da Bruno Giordano. Quindi, diventa commentatore per Sky, fin quando lo scorso luglio torna alla Fiorentina con l'incarico di club manager, ovvero la gestione dei rapporti della società con la prima squadra. Da oggi guida la squadra dopo l'esonero di Rossi. "Io non credo che la carriera di Delio Rossi possa finire qui, per il suo sapere di calcio, la sua valutazione come persona per bene, il suo sentirsi persona per bene, credo che questo non lo cambi" dice il presidente dell'Aiac intervenendo telefonicamente a RadioRadio. "Io credo che le società debbano intervenire anche per insegnare l'educazione a questi ragazzotti che per troppe volte si permettono troppe cose, perché se ti viene un ragazzotto e ti batte le mani sotto il viso e - se come dite voi - ti offende sul personale, si può perdere la calma: è una reazione sbagliata, è sproporzionata, ma questi ragazzotti devono imparare l'educazione". 

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