Caro presidente Massimo Moratti,
quello di oggi è forse uno snodo, un bivio davvero importante nella storia recente della sua Inter. Nei giorni in cui anche la sua azienda di famiglia cambia volto e apre a nuovi investitori, la sfida di stasera le farà capire se la stagione può riservare ancora un trofeo oppure se chiuderà per sempre un ciclo cominciato sette anni fa dopo l’estate di Calciopoli.
La domanda può apparire provocatoria ma ha un fondamento: lei è sicuro che gli interisti tiferanno davvero per una vittoria e per la qualificazione alla finale di Coppa Italia? Oppure in un momento di transizione come questo è bene non avere alcuna illusione ed essere convinti fino in fondo (anche dai risultati) a voltar pagina? Tre anni fa, dopo lo splendido “triplete” targato Mourinho, lei non ebbe il necessario cinismo per ammettere che quella fase era finita e che il giocattolo andava smontato e ricostruito, anziché conservarlo per vederlo pian piano scricchiolare. Altro esempio: la vittoria di questa stagione in casa della Juve (prima sconfitta di Conte in campionato dopo oltre un anno di imbattibilità) forse vi ha fatto pensare di essere ancora competitivi per lo scudetto. E così quel 3-1 ha finito col fare più male che bene.
Insomma, presidente, in bocca al lupo per stasera ma non si faccia dettare l’agenda dai risultati. Le sbornie danno allegria per qualche ora, ma poi al risveglio la testa fa male e non si sa da dove cominciare.
Cordialmente.