L'addio alla Superbike

Massimo Angeletti commenta la decisione della Ducati di concentrarsi sulla MotoGp, e su Rossi
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Motori
27-08-2010

L'addio alla Superbike

Massimo Angeletti commenta la decisione della Ducati di concentrarsi sulla MotoGp, e su Rossi

    di Massimo Angeletti

     

    Perché Ducati lascia ufficialmente la Superbike?

     

    Alla base della scelta della casa di Borgo Panigale c’è sia una valutazione tecnica, di merito sull’attuale regolamento tecnico della Superbike, che una di natura economica.

     

    Quella di natura tecnica, riguarda principalmente l’air-restrictor, cioè la quantità di aria che può entrare nel motore e quindi creare la miscela aria-benzina che consente lo scoppio nel cilindro. Con l’attuale regolamento la Ducati non può esprimere tutta la potenza del desmodromico, visto che avrebbe bisogno di una miscela più ricca di aria e invece l’attuale regolamento fissa una misura predefinita.

     

    Una condizione tecnica che favorisce i motori con più cilindri e penalizza il bicilindrico 1200 della Ducati. Al punto 2.4.2 si specifica che l’air restrictor serve per equalizzare le prestazioni, con una sezione massima di 50 mm di diametro. Inoltre nella parte finale del comunicato è evidente il riferimento all’altra casa italiana Aprilia, accusata nella prima parte della stagione di aver realizzato un prototipo più che una derivata di serie, e che soprattutto questo le è stato consentito. E comunque talmente sofisticate le richieste regolamentari da prevedere anche nella SBK, classe che aveva fatto dei bassi costi una sua prerogativa, ingenti investimenti.

     

    La seconda e forse più determinante delle ragioni è che l’arrivo di Rossi nella Ducati in MotoGp richiederà una utilizzazione delle risorse differente, senza dispersioni nei due campionati. E questa è una decisione che non richiede molti commenti, mostra quanto determinante sarà l’impegno che la casa bolognese metterà nella prossima sfida del Motomondiale.

     

    > Il comunicato ufficiale

     

    Ducati, che ha partecipato a tutte le edizioni del campionato mondiale SBK dalla sua nascita nel 1988 in forma ufficiale, vincendo 16 titoli mondiali costruttori e 13 titoli mondiali piloti, ha deciso di limitare la partecipazione alla fornitura di moto e al supporto di team privati.

     

    “Questa decisione deriva da una precisa scelta strategica della casa di Borgo Panigale, che vuole incrementare ulteriormente il contenuto tecnologico dei propri modelli di serie previsti in uscita sul mercato nei prossimi anni. Per raggiungere questo obiettivo le risorse tecniche dell’azienda, fino ad oggi impegnate nella gestione del team ufficiale SBK, verranno dedicate allo sviluppo della nuova generazione di moto supersportive, sia in versione omologata che nella derivata dedicata alle competizioni SBK - ha dichiarato Gabriele Del Torchio, Presidente ed Amministratore Delegato Ducati - Mi preme ringraziare in questo momento Nori e Michel, e tutti i piloti che hanno contribuito a fare grande la storia della Ducati in SBK, ma soprattutto tutte le persone di Ducati che con il loro lavoro e la loro professionalità ci hanno permesso risultati così importanti. Un grande grazie va anche a tutti partner che ci hanno supportato, Xerox ovviamente in primis. Un riconoscimento va anche a chi il campionato lo ha pensato e gestito per così lungo tempo, i fratelli Flammini, e la FIM con la quale il dialogo è continuo e proficuo.”

     

    Con questa importante scelta Ducati vuole rendere ancora più rapido ed efficace il trasferimento al prodotto di serie delle soluzioni tecnologiche avanzate, sperimentate attualmente nel campionato prototipi.

     

    L’attività di verifica nelle gare Superbike delle soluzioni tecniche innovative verrà quindi affidata, per i prossimi anni, ai team esterni che avranno la possibilità di essere assistiti tecnicamente da personale Ducati. Scelta questa che permetterà a questi Team di poter disporre di mezzi e materiali ancora più competitivi.

     

    Malgrado la decisione di interrompere la partecipazione ufficiale al Campionato Mondiale Superbike, Ducati proseguirà, in collaborazione con le altre case, l’organizzatore del campionato e la FIM, il lavoro di definizione di un regolamento tecnico, volto al contenimento dei costi.

     

    Forte di quello spirito sportivo che, da sempre, ha permesso a questa casa di competere, confrontarsi e vincere, Ducati ritiene fondamentale individuare, insieme alle altre parti coinvolte, soluzioni che possano garantire, nel medio periodo, il futuro del campionato.

     

    Il campionato WSBK, pur nel rispetto del regolamento, e' stato interpretato in tempi recenti più come competizione tra prototipi che tra moto derivate dalla serie. Tutto questo ha portato ad un aumento dei costi, sia per le case motociclistiche, sia per i team partecipanti al campionato. Questa situazione è difficilmente conciliabile con la difficile congiuntura economica mondiale cha ha oltretutto reso più difficile il reperimento di sponsorizzazioni. La casa confida che il lavoro congiunto di tutte le parti possa portare ad un miglioramento anche di questi aspetti."

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