Blazer è stato per anni un membro del comitato esecutivo della Fifa, organismo dal quale era stato squalificato a vita, e segretario generale della Concacaf.
La sua collaborazione con gli investigatori americani e la sua confessione all'Fbi è stata decisiva per far scoppiare due anni fa lo scandalo corruzione nella Fifa che ha portato alla caduta dell'allora presidente della Fifa Joseph Blatter.
La sua morte è stata confermata ai media statunitensi da una dichiarazione dal suo avvocato. "Siamo addolorati per la morte del nostro cliente e amico", ha scritto "The New York Times". Non è stata rivelata la causa della morte, anche se Blazer da anni soffriva di un cancro al colon e vari problemi di salute.
"La sua cattiva condotta, per la quale si è assunto la piena responsabilità, non deve far dimenticare il suo impatto positivo nel mondo del calcio internazionale", ha detto il suo avvocato nella dichiarazione.
"Con la sua collaborazione con l'Fbi e il procuratore di New York, Chuck sperava di aiutare a fornire trasparenza nella Concacaf, nella Fifa e nel calcio nel suo complesso".