Una serie i reati contestati: appropriazione indebita, riciclaggio commesso anche all'estero, autoriciclaggio, violazioni fiscali e tributarie, falso in bilancio aggravato dall'avere agito assieme a un gruppo criminale organizzato che agisce in piu' Stati, con un riferimento all'aggravante prevista dalla legge 146 del 2006, che ha recepito nel nostro Paese il concetto di crimine transnazionale.
La segretaria indagata e' Alessandra Bonometti, 54 anni, di Gallarate, che lavora negli uffici di Vergiate, il Comune del Varesotto in cui le societa' del presidente del Palermo hanno sede; ci sono poi i commercialisti Domenico Scarfo', 61 anni, originario di Celle di Bulgheria (Salerno), Rossano Ruggeri, di 58 anni, di Cremona, e Anastasio Morosi, 77 anni, di Gallarate.
Assieme al numero uno della societa' rosanero ci sono il figlio, Paolo Diego Zamparini, 48 anni, e i due vertici della societa' anonima lussemburghese Alyssa, Luc Mathias Jos Mari Braun, presidente del Cda, 58 anni, di nazionalita' lussemburghese, e Jean-Marie Servais Poos, 50 anni, belga, consigliere e amministratore delegato. Alyssa e' la societa' che avrebbe avuto un ruolo-chiave, realizzando una plusvalenza fittizia di 21 milioni sull'acquisto dall'Us Citta' di Palermo della Mepal, proprietaria del marchio rosanero e titolare dei futuri investimenti collegati alla realizzazione di impianti sportivi nel capoluogo siciliano.
Su questa operazione Zamparini e i due stranieri sarebbero pure riusciti ad evadere le tasse in maniera fraudolenta. Il presidente risponde anche di un'appropriazione indebita avvenuta a Palermo il primo febbraio 2016 e realizzata con acquisti di giocatori dell'Est europeo, per i quali furono pagate somme inferiori al valore delle provvigioni corrisposte ai procuratori.