Al giornale britannico il bomber dei Blues racconta che tutto cominciato "a gennaio, quando sono successe delle cose con l'allenatore. Io ero sul punto di rinnovare il contratto e tutto si è bloccato. Penso che dietro a tutto questo ci sia stato Conte, è stato lui a chiedere che non mi venisse prolungato il contratto".
Ecco perché Diego Costa ce l'ha con l'allenatore: "le sue idee sono chiare, ma anche immutabili - dice di Conte -. Ho visto che tipo di persona è : ha le proprie opinioni e non le cambia. Come allenatore lo rispetto, perché ha fatto un buon lavoro, ma come persona no. E' un tecnico poco vicino ai suoi giocatori, anzi distante e non ha carisma".
L'attaccante seguito anche dal Milan spiega che a questo punto non gli rimane che andarsene, però alle sue condizioni. "Sto aspettando che il Chelsea mi liberi - dice Diego Costa -. Io non volevo andarmene, qui ero felice, per quando un allenatore non ti vuole non puoi fare altro che andartene. Se chiedete ai miei compagni, tutti ti diranno la stessa cosa: mi hanno riempito di messaggi per dirmi sentono la mia mancanza. Parlo soprattutto con Fabregas, David Luiz e Willian - aggiunge -. Scherziamo via whatsapp, e mi chiedono come sto. Mi vogliono per la persona che sono, e se non fosse così non mi direbbero che mi vogliono bene, e non mi cercherebbero".
Poi una polemica con il club: "perché non mi lasciano andare, visto che non mi vogliono più? Loro mi fanno allenare con i ragazzi e non mi permettono di avvicinarmi agli spogliatoi della prima squadra, ma io devo pensare a me stesso, il mio desiderio è tornare all'Atletico Madrid e l'ho detto al Chelsea. Hanno respinto delle offerte per me, per vogliono vendermi in Cina o cose del genere. Io per voglio tornare a parlare spagnolo, e se me ne vado, andrò dove dico io. Vado nella squadra scelta da me, non a quella che pagherà di più per me. Simeone mi vuole, e questo è chiaro, così come mi vogliono i tifosi dell'Atletico".