Così uguali così diversi

La "Camera Oscura" di Massimo Angeletti

Colui che scrive i destini dei piloti si è divertito stavolta a sbeffeggiare Marc Marquez. A batterlo sono stati per la prima volta tutti e tre i suoi avversari di stagione, ma ancor più paradossale che a interrompere la sequenza di vittorie sia stato il meno titolato dei campioni presenti in Motogp, ovvero Pedrosa, una sorta di nemesi che sia stato il compagno di squadra ma anche colui che non ha mai vinto un titolo nella moto gp.


Eppure Pedrosa e Marquez hanno molto in comune. A parte la nazionalità, catalani entrambi, il cammino iniziale è stato per tutti e due quello di un predestinato. Per tutti e due gli sponsor principali (Movistar, prima e Repsol poi) si sono adoperati per costruire un cammino che dalle cilindrate più piccole portasse il predestinato verso la premiere class. Erano entrambi “predestinati”. Pedrosa a differenza di Marquez ha avuto dalla sua principalmente la sfortuna, mentre la migliore alleata del campione del mondo è stata la fortuna. A testimonianza ci sono le numerose cadute. Per Dani Pedrosa ogni caduta ha significato un serio infortunio, a partire dall’anno in cui, già campione mondiale della 250 si ruppe tutte e due le caviglie. Da allora una ventina di infortuni abbastanza seri che molto spesso hanno compromesso definitivamente la stagione.


Marc Marquez è caduto molte volte mai con conseguenze serie, a partire dall’incidente che ebbe nel 2011 in Australia quando tamponò a più di duecento all’ora un altro pilota, oppure quando è caduto a trecentoventi chilometri all’ora al Mugello. La fortuna ha giocato un ruolo determinante nella carriera dei due piloti, come spesso accade ma nel loro caso il confine è netto. Ogni volta che è caduto Pedrosa si è fatto male, Marquez ne è uscito praticamente indenne. In tanti anni nella motogp Pedrosa non ha vinto un titolo Marquez lo ha vinto al suo esordio e si avvia a vincere il secondo (scongiuri facendo).


Si mormorava nel paddock che l’introduzione della classe 800 cc fosse stata pensata per il piccolo Dani, ed è una certezza che la regola del rookie (nel 2011 venne introdotta nel regolamento della motogp la regola che vietava ad un esordiente nella categoria di far parte di un team ufficiale) venne subito abolita nel 2012 per far entrare Marc nel team ufficiale Honda. Insomma un destino comune nelle intenzioni degli sponsor una diversa dote di fortuna a loro disposizione. Quindi l’esultanza virulenta di Pedrosa dopo la gara di Brno ha una giustificazione personale senza eguali, una vittoria che può valere il riscatto di tutta una carriera.
 

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