Dopo la cerimonia di chiusura del torneo, con Maradona e Ronaldo (il Fenomeno) tra gli invitati e lo stadio di San Pietroburgo pieno, si comincia con il 4-3-1-2 dei sudamericani e il 3-4-2-1 dei campioni del mondo. La "garra" e la tecnica cilena nei primi 20 minuti mettono in crisi la squadra di Low, salvata da Ter Stegen e da qualche buon intervento di Rudiger. Gli inserimenti di Aranguiz e Vidal, le giocate di Sanchez e Vargas diventano un problema per i "panzer" e la sensazione e' che la "Roja" da un momento all'altro possa fare centro. Il primo a provarci e' Vidal, poi tocca anche a Vargas, ma Ter Stegen e' attento ed e' anche fortunato perche' al 20°, dopo la respinta in tuffo sull'ennesima conclusione dell'ex Juve, viene graziato da Sanchez e Aranguiz che si ostacolano e falliscono il tap-in.
Svanita una grande occasione, ma ancor piu' clamoroso e' lo svarione di Marcelo Diaz che, meno di un minuto dopo, perde incredibilmente palla sulla pressione di Werner e Stindl che la conquistano e la mettono dentro (segna Stindl), punendo l'incolpevole Bravo. Germania in vantaggio e sembra quasi impossibile dopo i 20 minuti di solo Cile. Una mazzata per i campioni del Sudamerica che perdono verve, geometrie e spunti, il "Nino Maravilla" sparisce, la "Roja" sembra stanca e tornano in mente le dichiarazioni della vigilia di Vidal che sottolineava le capacita' di corsa dei tedeschi che prendono fiducia e che hanno tecnica e velocita'. Doti che non mancano soprattutto a Draxler, Goretzka, Werner e Stindl, gente che si cerca e si trova creando anche le condizioni per il 2-0 che, al 45°, Goretzka sfiora (bene Bravo). Cile ottimo fino al 20°, poi l'errore di Marcelo Diaz ha avuto un effetto devastante: ha spento la luce dei talenti e tolto certezze a una difesa che ha continuato a ballare.
Ritmi molto piu' lenti nella ripresa e il Cile ammirato nei primi 20 minuti non si vede piu', mentre la Germania non ha fretta di cercare il raddoppio ne' voglia di sbilanciarsi. Al 10° l'intervento di Jara e' provvidenziale per deviare la conclusione di Draxler, mentre al 20°, nonostante la Var, lo stesso Jara viene graziato dall'arbitro Mazic che sanziona con il giallo la gomitata da rosso du Werner. Piu' che gambe e testa e l'orgoglio a tenere in partita i cileni e' l'orgoglio e intorno al 30° Vargas e Vidal impegnano Ter Stegen che, al 35°, deve deviare in angolo la conclusione di Aranguiz. Pizzi inserisce forze fresche; Puch e Sagal, il primo tiene in vita una palla che sembrava persa e la offre al secondo che, da pochi metri, spara alto fallendo un'occasione d'oro. Al 95° l'ultima chance: punizione di Sanchez, Ter Stegen respinge in tuffo. Finisce 1-0 e come sempre (o quasi) vince la Germania.