Il portiere della Juventus e della Nazionale italiana, in un'intervista doppia con Andres Iniesta sul sito della società bianconera ha inoltre rilanciato la voglia di conquistare l'ambito trofeo che negli ultimi tre anni è sfuggito per ben due volte: "Vincerà chi si farà trovare pronto a marzo e ovviamente mi auguro possa essere la Juve", ha proseguito il numero 1 juventino. "Sono sereno, non ho paura di ritirarmi. Sono curioso di ciò che mi riserverà la vita e non ho timore di smettere. I miei possibili ruoli una volta appesi gli scarpini al chiodo? Non ho mai preso in considerazione nè il compito da allenatore e nè tantomeno quello da dirigente. Non amo essere un burattino", ha aggiunto il giocatore di Carrara.
"Fino ai 12 anni ho giocato da centrocampista poi è arrivata la folgorazione per i pali. Lo sport è una palestra di vita, dà disciplina e allontana da situazioni pericolose. Il mio momento più bello della carriera? Gli ultimi anni sicuramente, ma aggiungerei il Mondiale del 2006 e l'arrivo alla Juve". Un ultimo pensiero sull'ultima apparizione in campo: "Mi immagino l'ultimo match esattamente come il primo, con grande entusiasmo e orgoglio", ha concluso.