Una nuova stoccata ad un tecnico che dopo un avvio promettente ha perso in fretta i consensi presidenziali. E a chi gli fa notare che da quando il club è passato di mano a Yonghong Li la squadra non è ancora riuscita a vincere, forse anche per la sua mancanza, Berlusconi risponde "di non volersi esprimere in alcun modo". "Sapete - aggiunge il Cavaliere -, da quando sono entrati nel mondo del calcio i soldi del petrolio una squadra che vuole essere ai livelli del Milan vuole risorse che non possono essere spese da una sola famiglia. E infatti sono stato dolorosamente costretto alla cessione del club".
Un club che oggi ha visto una giornata importante in in sede. Oggi un via vai di agenti e procuratori a Casa Milan per incontrare l'ad Marco Fassone e il ds Massimiliano Mirabelli: Sergio Barila è passato per parlare del futuro di Carlos Bacca, ormai fuori dal progetto di Montella e in panchina da tre partite consecutive; gli agenti di Suso per discutere il rinnovo di contratto dello spagnolo, in scadenza 2019 (filtra ottimismo); e poi sono stati avvistati Fabio Parisi, Gustavo Mascardi e Roberto Calenda, procuratore di Keita, obiettivo del nuovo Milan ma su cui è tanta la concorrenza (Juventus su tutte).
Montella intanto si augura che dal brutto crollo contro la Roma il suo Milan possa rialzarsi: sabato sera la trasferta a Bergamo contro l'Atalanta, da affrontare senza Ocampos e Paletta squalificati, è "decisiva" come l'ha definita lo stesso allenatore rossonero. Il Milan, "in linea con gli obiettivi", non vince in campionato da un mese: urge una rapida inversione di tendenza per blindare il sesto posto e tornare dopo tre anni in Europa.