"I soldi li ho lasciati per due volte sia l'anno scorso che quest'anno - ha proseguito - io non solo non prendo soldi, ma non potevo allenare in Italia, nonostante la rescissione del contratto. Arrivai a Palermo la prima volta quando avevano già venduto tutti, io mi ricordo che schierai Cavani da attaccante quando tutti lo vedevano a centrocampo; fino a qualche anno fa, gli allenatori venivano a Palermo, perché c'era una squadra competitiva e un progetto economico, si guadagnava bene. Gli ultimi anni non possiamo parlare di progetto tecnico".