Navigano tra metà e bassa graduatoria lo svedese Alex Noren, 23° con 143 (-1), gli inglesi Danny Willett e Ian Poulter, 39/i con 145 (+1), e Chris Wood, campione in carica, e Justin Rose, 52/i con 146 (+2). Out il tedesco Martin Kaymer, 93° con 149 (+5). Francesco Molinari, che risiede a Londra, come già nel primo giro, ha avuto un significativo sostegno dal pubblico, per lo più straniero, che dimostra molto calore nei suoi riguardi. Sul West Course, piuttosto ostico e pieno di insidie, vento compreso, si trova particolarmente a suo agio tanto che dal 2013 è il giocatore che ha effettuato più giri sotto par di ogni altro concorrente, ben 12. Ha iniziato nuovamente perdendo un colpo sulle buche in uscita con la sequenza bogey-birdie-bogey, poi nella seconda parte del tracciato, con il vento che disturbava parecchio, non ha praticamente commesso errori. E' tornato in par con un birdie alla 13/a e ha sfruttato a pieno i due par cinque finali con altrettanti birdie.
Da incorniciare il secondo colpo alla buca 18, a circa quattro metri dall'asta, ma la palla per l'eagle, che poteva dargli la leadership solitaria, si è fermata a cinque centimetri dal bersaglio (70, -2). Thomas Pieters ha girato in 69 (-3) colpi con quattro birdie e un bogey e Scott Jamieson non è stato un modello di regolarità, ma alla fine i conti gli sono tornati con sette birdie, tre bogey e un doppio bogey per il 70. Per quanto riguarda gli altri italiani Nino Bertasio si è difeso con grande grinta. E' stato costretto a inseguire sempre il par, ma ha limitato al minimo i danni di tre bogey grazie a due birdie (73, +1). Matteo Manassero ha rimontato con un eagle, due birdie e tre bogey per il 71(-1). Edoardo Molinari ha lottato generosamente, ma il passivo iniziale troppo pesante e problemi da risolvere con il driver lo hanno messo fuori gioco. Renato Paratore, invece, è apparso un po' scarico dopo la bella prestazione in Sicilia.