Premio Bearzot a Di Francesco

Cerimonia al Coni, il tecnico giallorosso succede a Maurizio Sarri

Eusebio Di Francesco miglior allenatore del 2018.

Il tecnico della Roma ha ritirato oggi al salone d'Onore del Coni il Premio nazionale 'Enzo Bearzot'. Il riconoscimento promosso dall'Unione Sportiva Acli in collaborazione con la Figc è andato all'allenatore romanista.

"Ho sempre cercato di trasferire alla squadra il mio pensiero - ha detto con orgoglio il tecnico romanista - Non solo di calcio ma anche umano. Questo premio, al di la dell'aspetto tecnico perché ci sono tanti grandi allenatori in Italia, rappresenta il riconoscimento nell'aver cercato di far cambiare qualcosa in un contesto. Un piccolo successo che domani mi auguro possa avvenire anche in campo".

A consegnare il premio è stato il presidente dell'Us Acli, Damiano Lembo: "Questo premio ha raggiunto il suo apice quest'anno, perché Di Francesco ha svolto diversi progetti con l'Us Acli all'indomani della guerra dei Balcani, la campagna 'adottiamo un campo sportivo', inaugurato e costruito un campo in Kosovo anche con Tommasi e Di Biagio".

"Per chi avrei votato fossi stato al posto della giuria? Per Inzaghi, al di la dell'aspetto tecnico credo sia stato anche bravo nella gestione del gruppo. Ha fatto un grandissimo lavoro".

"Così come Gasperini - ha aggiunto Di Francesco dopo aver ricevuto il premio - che con l'Atalanta ha fatto un grande cammino in Europa, che somiglia a noi per filosofia europea, per non essere attendisti e fare le partite".

Facendo un confronto tra i due allenatori che lo hanno preceduto in classifica, ma anche nella vittoria del Premio promosso dall'Us Acli, Di Francesco riconosce: "Allegri ha fatto qualcosa di straordinario e meritava anche la semifinale di Champions - le sue parole - Io mi avvicino un po' più a Sarri per come metto le squadre in campo, nella gestione del gruppo mi avvicino più ad Allegri. Sono due grandissimi allenatori con qualità differenti".

"Mancini è stata la scelta giusta, legata anche alle prospettive. Ha fatto una scelta di cuore, non legati all'aspetto economico ma dal desiderio di allenare l'Italia. Un consiglio? Lo do alla gente, non guardare al passato. Oggi bisogna ricostruire e guardare avanti a quello che sarà". 

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