Totti: 'Cerchiamo sempre di distruggere la Lazio'

Il n.10 della Roma: 'Il derby è una partita che vorresti sempre vincere'

1493204154375_C97b8UOWAAAE3h.jpg"Cos'è il derby per me? E' una partita diversa da tutte le altre, è una squadra che provi sempre a distruggere sul campo ma con il massimo rispetto. Per la città, per la curva, per i tifosi provi sempre a dare il 101%, è una partita che vorresti sempre vincere".

Sono le parole del capitano della Roma, Francesco Totti, in diretta facebook.

"25 anni di derby, il ricordo più bello? Il 5-1. Come mi immagino il prossimo? Come gli altri, sappiamo com'è andato a finire l'ultimo quindi vogliamo prenderci la rivincita", ha aggiunto Totti parlando del derby di domenica.

Totti ha poi ripercorso la sua carriera ed ha evidenziato i giocatori con cui si è trovato meglio e quelli con cui avrebbe voluto giocare. "Quello con cui mi sono divertito di più è Cassano, l'ho sempre detto. L'unico errore che ha fatto è che poteva fare 100 volte di più, lo sa anche lui. Con chi mi sarebbe piaciuto giocare? Con Ronaldo 'il fenomeno'. Mi è sempre piaciuto in tutto. In Nazionale? Certo, quando giochi con Del Piero, Pirlo, Vieri, Nesta, Cannavaro...".

Totti è un giocatore amato e rispettato dai grandi campioni. "C'è reciproco rispetto anche perché di grandi campioni non ce ne sono molti e quei pochi che ci sono vanno rispettati". 

"Quando ho capito da bambino che ero bravino? Speravo di poter fare quello che ho fatto. A 17, 18 anni ho capito che era una professione. Il pallone è sempre stata la mia passione, il mio divertimento, ci sono cresciuto veramente", ha aggiunto il numero 10 giallorosso che sulla standing ovation a Santiago Bernabeu ha aggiunto: "Vedere tutto lo stadio che ti applaude come avvenne a Madrid? Sì, sono cose che ti rimangono dentro perché sono cose vere e inaspettate".

Non poteva mancare il ricordo legato al rigore calciato con l'Australia ai mondiali vinti nel 2006. "Il rigore contro l'Australia? Lì per lì speravo l'arbitro non fischiasse ma poi pensi a fare il tuo lavoro per raggiungere il massimo traguardo".

"Se mi piacerebbe che mio figlio diventasse un calciatore? E' una decisione che spetta a lui. Tra 3, 4 anni lo giudicherò a 360°, a lui piace tantissimo però se vedo che non va gli dirò le cose come stanno".

"Il mio rapporto col numero 10? E' un numero importante, fa la sua figura ma anche la differenza. Se mi sento un po' un Re di Roma? No.... Avrei potuto vincere di più? E' stata una scelta di cuore, ho voluto vincere con me stesso contro tante persone".

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  • pubblicato26.04.2017
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