Tavecchio: 'Bagarinaggio reato penale? D'accordo'

Il n.1 Figc all'Antimafia: 'Passare dal controllo attuale a quello informatico'

1499261248701_GettyImages-64966248.jpg "Considerare il bagarinaggio un reato penale? Sono d'accordo. E' un deterrente notevole per punire chi pratica il bagarinaggio con profitto".

Lo ha dichiarato il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio nella sua audizione di fronte alla commissione antimafia, a Roma.

"Abbiamo un handicap sugli stadi: il campionato si gioca in impianti inferiori alla media europea anche sotto il sistema della sicurezza. Il monitoraggio dei tifosi non può che essere individuale, altrimenti diventa drammatico. Sono stato in Turchia, dov'è attivo un sistema elettronico e chiunque è individuato nel posto in cui siede: dovrebbe essere attuato anche in Italia, impegnerebbe un centinaio di milioni di investimento per la Serie A".

"C'è poi il problema delle scommesse - ha aggiunto - che vengono monitorate in tempo reale, addirittura durante la partita. Credo che il futuro sia applicare in modo più stringente le norme sul controllo. Oggi abbiamo la fortuna di avere l'informatica: si dovrà passare dal controllo attuale a quello informatico".

"Il parlamento italiano ha deciso che le scommesse non sono piu' reato. Lo avete deciso voi, non io, perche' quelle in nero erano un'enormita'. E ora ci sono tutti furbi e furbetti e nel sistema c'e' un canale difficile da controllare. Cosa facciamo noi? Quando c'e' l'Uiss (Unita' investigativa scommesse sportive, ndr) per le scommesse anomale, anche durante le partite le segnalazioni arrivano alla procura federale. Io non ho prerogative di controllo al riguardo", ha aggiunto Tavecchio.

"Controlli sugli investitori stranieri che investono in societa' italiane? La responsabilita' della liceita' della moneta e' della banca: io non sono la guardia di finanza, non posso fare operazioni di questo tipo. Abbiamo istituito recentemente delle verifiche su chi possiede piu' del 10 per cento delle azioni di una societa' - ha spiegato il numero uno della Figc - Queste verifiche consistono nel rilascio del certificato antimafia, delle assicurazioni della banca e di un attestato di onorabilita'. Ma noi applichiamo il concetto dell'autocertificazione, perche' non siamo la guardia di finanza".

Sull'idea di effettuare i controlli a chi detiene piu' del 2 per cento delle azioni, allargando dunque la platea, Tavecchio ha glissato: "Abbiamo girato due mesi per avere il certificato del Milan, e' stato un controllo lungo e minuzioso. Se aumentiamo il numero dei controllati, la prefettura dovrebbe aprire un ufficio esclusivo". "E lo faremo aprire", ha risposto Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia. "Questo sarebbe positivo - ha controbattuto Tavecchio - Perche' piu' riduciamo la percentuale e meno rischi abbiamo".

"La sponsorizzazione con Intralot? Nella vita si puo' anche sbagliare, l'importante e' riconoscerlo. Alla fine di questo contratto, ho intenzione di non rinnovare. Quell'accordo e' stato proposto dal nostro advisor - ha aggiunto il numero uno della Figc - Abbiamo 50 milioni di euro di sponsorizzazioni ogni anno, quelle da un milione e mezzo come Intralot non le guardiamo bene. Anche se dobbiamo dire che questo milione e mezzo lo destiniamo interamente alle attivita' sociali: lo diamo per i terremotati e per il recupero delle persone con disabilita'".

"Al presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, abbiamo chiesto un'iniziativa per un provvedimento generale europeo sui procuratori. La nostra richiesta rivolta alla Uefa per andare oltre il concetto della Fifa, quantomeno in Europa dovrebbe esserci una normativa sui procuratori univoca e specifica per tutti i Paesi". 

"I procuratori sono stati l'ultimo colpo di coda della gestione Blatter con la deregulation - ha specificato il numero uno della Federcalcio - I sistemi erano prima controllati con attivita' soggette a esami per far parte di un albo dei procuratori. Blatter ha ritenuto di togliere tale prerogativa di controllo e verifica e tutti sanno l'avversione del sottoscritto contro Blatter. Abbiamo un registro che non e' un albo, di 896 soggetto che pagano 500 euro iscrizione che diventano agenti".

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  • pubblicato05.07.2017
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