La Roma torna seconda

La Lazio pareggia a Bergamo, l'Inter frena in casa col Chievo. L'Udinese vince a Verona. Riscatto Fiorentina, vittoria e 5° posto

1430666028422_472048082.jpgQuesta volta Reja non fa favori alla Lazio. Il tecnico dell'Atalanta, ex di turno, ferma sul più bello la squadra di Pioli, conquistando un pareggio utile al morale e alla classifica. Finisce 1-1 allo stadio Azzurri d'Italia ed è un risultato che, tutto sommato, rispecchia l'andamento di una gara poco spettacolare, ma palpitante. Atalanta piuttosto abbottonata, disegnata da Reja con difesa a quattro, centrocampo folto - D'Alessandro e Gomez sulle corsie esterne, Migliaccio, Cigarini e Carmona in mezzo - e con Pinilla unica punta.

Lazio con il 4-2-3-1 e, a sorpresa, con Felipe Anderson in campo dall'inizio, nel terzetto di fantasisti alle spalle di Keita completato da Candreva e Mauri. In difesa, viste le tante assenze, Pioli punta su Mauricio e Ciani coppia centrale. Buono l'avvio di gara dei biancocelesti, pericolosi al 6' con un palo di Keita. Poi, però, viene fuori l'Atalanta, pericolosa soprattutto sui calci piazzati. Marchetti è provvidenziale prima su un colpo di testa su calcio d'angolo di Biava, poi su una girata al volo in chiusura di tempo di Gomez.

In mezzo, al 33', un'altra buona occasione per Keita, liberato da Candreva, con conclusione dell'attaccante addosso a Sportiello. Nella ripresa, dopo un palo di Gomez, l'Atalanta passa. È il 4' quando Biava anticipa ancora Mauricio sugli sviluppi di un corner e questa volta Marchetti non può proprio evitare il peggio. La Lazio per alcuni minuti sbanda, poi pian piano si riassesta. Pioli cambia volto alla squadra passando al 4-2-4 con gli inserimenti di Djordjevic per Mauri, Braafheid per Radu e Perea per Keita, ancora inefficace sotto porta al 19' (bravo Sportiello in chiusura).

Dopo una lunga pressione, il pari arriva al 32': angolo di Candreva, girata di Parolo e palla in rete. La Lazio insiste, chiude gli orobici nella propria metà campo, ma non trova il gol vittoria e subisce il sorpasso in classifica al secondo posto da parte della Roma. Per l'Atalanta, invece, un punticino che avvicina ulteriormente la salvezza.

Quattro bastano. Dopo 4 ko di fila la Fiorentina rimette la testa su e piega il Cesena, ormai rassegnato alla retrocessione. Un tiro al bersaglio la partita del Franchi con i viola che non hanno dato l'impressione di essere già con la testa a Siviglia per la semifinale di Europa League di giovedì prossimo. Il primo tempo è un assalto all'arma bianca della squadra di Montella con il Cesena costretto ad alzare un bunker a difesa della porta di Agliardi.

Il massimo dello sforzo i locali lo  producono in quattro minuti, dal 17' al 21', quando a turno ci provano - senza risultati - Ilicic, Vargas e Salah. I romagnoli si vedono solo con una conclusione dalla distanza di Carbonero ma si gioca a senso unico e dopo mezzora la gara si sblocca. Doveri assegna un rigore per fallo di Mundingayi su Borja Valero e dal dischetto Ilicic porta avanti la Fiorentina.

Lo sloveno ex Palermo chiude poi di fatto i giochi subito dopo, al 35', quando si libera di Giorgi con una finta, si porta il pallone sul destro, e lascia partire un diagonale che trafigge Agliardi. Prima del riposo potrebbe  arrivare anche il tris ma prima Salah e poi Tomovic falliscono l'opportunità di mettere in ghiaccio il match. Una chance che non spreca al 12' della ripresa Gilardino che, su cross di Kurtic, gira a rete. La Fiorentina si rilassa e il Cesena torna in gara, grazie a un eurogol di Rodriguez al quarto d'ora. Defrel poco dopo potrebbe riaprire i giochi ma fallisce la chance e il risultato non cambia più fino alla fine.

L'Inter ha steccato in casa, pareggiando 0-0 contro un buon Chievo, mancando di fatto un'occasione molto ghiotta per scavalcare le due squadre genovesi (ko contro Juve e Roma) e conquistare la sesta piazza (l'ultima valida, al momento, per accedere alla prossima Europa League). Un brutto mezzo passo falso per i nerazzurri, ancora una volta poco incisivi e confusionari. Molto ordinati, invece, i giocatori veneti, al quinto risultato utile consecutivo, orchestrati magistralmente dal tecnico Maran, bravissimo nel trasformare la sua squadra in una solida corazzata.

Nei padroni di casa, orfani degli infortunati Jonathan, Dodo', Kuzmanovic, Campagnaro e Andreolli, Roberto Mancini ha deciso di iniziare con un 4-3-1-2, mandando in campo D'Ambrosio, Ranocchia, Vidic e Juan Jesus davanti ad Handanovic; Medel, Brozovic e Guarin in mediana; con Hernanes a sostegno della coppia offensiva Palacio, Icardi.

In campo nella ripresa Podolski, Kovacic e Shaqiri.Negli ospiti, privi degli indisponibili Mattiello e Zukanovic, Rolando Maran ha optato in avvio per il modulo 4-4-2, inserendo Schelotto, Dainelli, Cesar e Frey (sostituito all'8' del primo tempo da Biraghi, per problemi muscolari) a protezione di Bizzarri; Izco, Radovanovic, Christiansen ed Hetemaj a centrocampo; con Paloschi e Meggiorini a formare il tandem d'attacco
 
Avara di emozioni la prima frazione. Al 6' Guarin ha tirato di destro a girare da buona posizione ma la palla e' terminata poco distante dal palo. Tredici minuti dopo l'Inter ha colpito un palo: su cross dalla sinistra di Juan Jesus (sempre piu' a suo agio come terzino) sono saltati insieme Icardi e Vidic, sfiorando entrambi il pallone, che terminato la sua corsa contro il montante. Da qui sino all'intervallo la difesa del Chievo ha controllato bene le iniziative offensive dell'Inter.Vibrante, al contrario, la ripresa. Al 6' Schelotto, per anticipare Icardi e Brozovic, ha rischiato un incredibile autogol.

Al 14' Palacio e' stato protagonista di una bella iniziativa personale ma e' stato murato al momento del tiro. Due minuti piu' tardi Christiansen ha calciato bene da buona posizione ma Guarin ha sventato il pericolo, deviando la sfera in corner. Al 19' Izco ha impegnato seriamente l'attento Handanovic, bravo a ripetersi sei minuti dopo su Meggiorini. Il Chievo e' quindi, via via, venuto fuori, cosi' al 28' Paloschi ha sfiorato per due volte il gol: prima il portiere dell'Inter ha chiuso bene, sulla ribattuta l'attaccante clivense ha sfiorato la traversa con una buona conclusione.

I nuovi entrati Podolski e Shaqiri hanno poi dato nuova linfa ai padroni di casa, rendendosi rispettivamente pericolosi al 30' e al 32'. Infine, i veneti hanno sfiorato per due volte la rete: al 40' Biraghi ha colpito la traversa con una botta dai trenta metri; nel recupero Paloschi e' andato via in fuorigioco ma Handanovic ha detto nuovamente no, salvando i suoi compagni con un'uscita tempestiva. Rimandata l'Inter; promosso a pieni voti il Chievo.

L'eterno Toto' Di Natale, con una splendida rete ( la 206esima in Serie A che ha permesso al capitano dei friulani di sorpassare Baggio nella classifica marcatori all time) regala la vittoria all'Udinese, 1-0 il finale, in casa di un Verona sempre in partita ma poco fortunato in fase realizzativa.Mandorlini opta per il 4-3-3, con Sala e Pisano a spingere sulle rispettive fasce difensive e Jankovic, Nico Lopez e Toni a comporre il tridente d'attacco scaligero. Sponda bianconera, Stramaccioni, che deve fare a meno degli squalificati Domizzi e Badu, si affida al 4-3-1-2, con Bubnjic e Kone in campo dal primo minuto e Perica, preferito a Di Natale, a fare da spalla a Thereau in attacco.
 
L'inizio di gara e' ad alta intensita' e, al 5', l'Udinese trova la rete con Thereau di testa, ma il gol e' subito annullato per un netto fuorigioco dell'attaccante francese.Scampato il pericolo, il Verona prova a mettere i brividi alla retroguardia friulana e ci riesce, al 14', con Tachtsidis che, sugli sviluppi di un corner, dal limite dell'area, colpisce la traversa con una potente conclusione di destro al volo. Al 18', la risposta bianconera con Kone che, servito da Piris, incorna di testa mancando il bersaglio, grazie anche alla deviazione di Pisano. La gara non cala di intensita' e, al 25', Jankovic batte a rete con uno splendido destro a giro che sfiora di pochi centimetri l'incrocio dei pali della porta difesa da Karnezis.Quattro minuti dopo l'acuto del bianconero Perica che, di testa, non trova il gol per un soffio
 
L'ultima occasione da rete arriva allo scadere della prima frazione di gioco, con Nico Lopez che, servito in profondita' da Obbadi, dal limite conclude di destro a botta sicura, ma il pallone colpisce l'esterno della rete. Al ritorno dagli spogliatoi, l'Udinese prova a trovare la rete del vantaggio con Thereau che, al 5', in contropiede, entrato in area calcia di destro sul secondo palo, ma e' miracoloso Benussi a evitare la rete dell'attaccante.

La risposta dei padroni di casa non tarda ad arrivare e, al 9', con Nico Lopez, Karnezis e' chiamato a fare gli straordinari per evitare lo svantaggio sulla conclusione dal limite dell'ex della Roma. La partita conosce una fase di stanca, ma, al 15', Cervellera espelle direttamente Sala per un fallo da dietro su Thereau. La superiorita' numerica viene subito sfruttata dall'undici di Stramaccioni che, al 17', trova il gol del vantaggio: Di Natale, subentrato a Perica solo due minuti prima, servito dalla destra da Widmer, batte con un fantastico colpo di tacco l'incolpevole Benussi, che deve arrendersi alla magia del capitano bianconero.

Spinta dall'euforia, l'Udinese cerca il gol del KO con Thereau che, al 26', colpisce il montante della porta di Benussi con un potente sinistro. La gara finisce praticamente qui, ma nel primo minuto di recupero il Verona subisce la seconda espulsione di giornata, con Marquez costretto ad abbandonare il campo per doppia ammonizione.







 

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  • pubblicato03.05.2015
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