"Interrotto il percorso di Roma 2024"

Il n.1 del Coni Malagò: 'C'era un Piano B, ma ormai non ci votano più'

1476184901285_GettyImages-60043654.jpgLa corsa di Roma 2024 è giunta al capolinea.

Un'ora di conferenza stampa, attesissima, da parte del presidente del Coni, Giovanni Malagò, presenti il vicepresidente del comitato promotore Luca Pancalli e la coordinatrie generale del comitato promotore Diana Bianchedi. Emozione che si taglia con il coltello per dire che la corsa è finita nel "giorno della chiarezza".

Temeva il fuoco amico Malagò, quello di qualche giornalista, di qualche editoriale contrario. "Però è questo fuoco amico che non mi aspettavo, a tre quarti della corsa". "Ho scritto al Cio la lettera con la quale interrompiamo la candidatura. Coerentemente con quanto detto, ritengo che per portare avanti questo progetto servivano tre gambe. Una di queste, secondo me e secondo la stragrande maggioranza degli italiani per motivi demagogici, è venuta a mancare. Così siamo costretti a interrompere".

Cio, Coni, Governo, ente locale, chi decide? Malagò fa chiarezza: "Nulla di tutto ciò. Semplicemente il Cio non vota una città dove sa di non essere gradito". Il Coni ha fatto i compiti, compreso l'ultimo ma, dopo il no della Raggi "Non eravamo più credibili". Interrompere questo processo a 11 mesi dall'aggiudicazione ha un precedente. Vancouver nel 1974 si ritirò dalla corsa ai Giochi invernali del 1980. "Vancouver ha avuto i giochi solo nel 2010. Ha pagato un prezzo altissimo, questo ci fa capire che danno sia stato fatto allo sport italiano. Per la prima volta in 102 anni tutto il Paese sportivo sosteneva la candidatura. Quindi, dovrò cercare di far tornare credibile lo sport e il Paese".

E per questo la prima mossa è la candidatura di Milano ad ospitare la sessione del Cio dl 2019. Per la prima volta dal 1966. "Il governatore Maroni ed il sindaco Sala si sono detti entusiasti. Con questi interlocutori credibili possiamo voltare pagina. Se ci riusciremo sarà il primo passo per ricominciare a pensare ad un'altra candidatura".

Poi Malagò risponde punto su punto a tutti i no della Raggi. "Irresponsabile dire sì alle Olimpiadi? E' più irresponsabile dire no a 1,7 miliardi di dollari del Cio". Da oggi "Il Coni si concentrerà sui suoi asset. I nuovi impianti al centro Giulio Onesti all'Acqua Acetosa, la copertura del Centrale del tennis altrimenti l'Atp chiederà un'altra sede o ridimensionerà il torneo di Roma, il restyling dello stadio Olimpico per Euro 2020. Non faccio nessuna polemica, per educazione. Avrei voluto dire alla Raggi che avrei portato un'Olimpiade pulita, lecita. L'interesse per gli appalti non ci appartiene".

E parla di quella che sarebbe dovuta essere la squadra del Comitato organizzatore. Ho cercato invano di contattare Beppe Grillo. A lui e alla Raggi avrei proposto un dream team di tre nomi. Presidente del Comitato organizzatore sarebbe stato Nevio Alessandri, molto stimato al Cio; a dare una patente di rispetto un amico di infanzia di Grillo, l'architetto Renzo Piano. E la terza persona sarebbe stato il generale Enrico Cataldi, il nostro procuratore generale dello sport, tra l'altro contattato dall'amministrazione di Roma per dare una mano. Noi oggi smettiamo di occuparci di Roma. Auguri al Flaminio, ai palazzetti, alle periferie. Il Coni deve tornare a occuparsi del resto del Paese".

La candidatura di Roma "era difficile da battere" e questo aumenta l'amarezza. "Da oggi il comitato promotore è ufficialmente in liquidazione. Per noi è una grande ferita spero ci si renda conto della figuraccia fatta". "Dovremo scalare una montagna per tornare credibili. Certo, fa riflettere che io non sia mai riuscito a incontrare la sindaca. Aveva preso una decisione preconfezionata. Io ho sempre detto che senza agenda 2020 non ci saremmo nemmeno iscritti. L'ho detto in tutte le salse. Però non ci hanno voluto ascoltare". 
 

  • visualizzazioni
  • condividi
  • pubblicato11.10.2016
  • voto [an error occurred while processing this directive]
    ;;;;;
guarda anche
    [an error occurred while processing this directive]