Rossi non smette mai di migliorare

La Camera Oscura di Massimo Angeletti

1461577899903_151978918.jpgDa tempo sosteniamo che il Valentino Rossi di questa stagione è il più forte che si sia mai visto, non solo per la maturità e l’esperienza, ma soprattutto per la voglia che ha di correre.

Dopo venti anni di successi sente ancora la necessità di migliorarsi e lo ha fatto cercando di curare il suo punto debole ovvero le qualifiche. Con queste moto partire primo può fare la differenza e lui, vista anche la triste lezione della passata stagione, ha voglia di riscatto, ha voglia di vittoria nonostante i tanti successi e i nove titoli già in bacheca. Questa è la grande lezione e la nuova forza del “vecchio” Valentino Rossi.

Qualche giornale parlando del numero di vittorie di Rossi nel motomondiale (113) e del record di Agostini da battere richiama le 122 vittorie del bergamasco invece delle 123. Una disputa che dura da anni, da quando questo record che sembrava irraggiungibile cominciava ad essere in pericolo, ovvero intorno al 2010, quando Valentino superò le 100 vittorie.

La disputa ruota attorno alla gara che Agostini corse  in America nel 1974 nella 200 miglia di Daytona e che i puristi non assimilano alle altre vittorie nelle classi 350 e 500 del mondiale  di quegli anni. Naturalmente Giacomo Agostini sostiene che anche quella americana è una vittoria Mondiale( tra l’altro per quegli anni un italiano che andava negli States e batteva i campioni americani era una notizia importante) e quindi deve essere conteggiata. Per tagliare la testa al toro Valentino dovrà vincere 124 gare, ovvero ancora 11 e chiuderà ogni polemica.

A Jerez abbiamo assistito anche alla bella gara di Bulega e Bagnaia in moto 3 dietro l’incredibile Brad Binder (il sudafricano partito dall’ultima posizione ha vinto con tre secondi di distacco sugli italiani, record assoluto di rimonta): si dirà che sta nascendo una nuova stella, quella del sedicenne pilota del team di Valentino Rossi, figlio di Davide Bulega, buon pilota degli anni novanta, giusto nel fisico e nell’immagine, giusto nel coraggio e nella pazzia il giovane Nicolò pare destinato a fare grandi cose, e speriamo che sia così.

Guai però a fare l’errore già fatto con Fenati, di parlare di nuovo fenomeno, di nuovo Rossi o nuovo Marquez. Basta caricare di eccessive aspettative. Questo ragazzo ha bisogno di crescere in pace senza comparazioni con nessuno. Sarà quel che sarà, lui è Nicolò Bulega e basta. 

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  • pubblicato25.04.2016
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