Gli organizzatori delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020 hanno presentato tre proposte per decidere quali saranno le mascotte della manifestazione e la scelta definitiva verrà fatta il 28 febbraio, sulla base dei voti di oltre sei milioni e mezzo di studenti.
La tradizione delle mascotte affonda le sue radici nei Giochi invernali di Grenoble del 1968, emblema dei quali è stato Schuss lo sciatore. Nella storia più recente, sono state una preziosa fonte di reddito.
Il personaggio Vinicius, scelto per Rio 2016, ad esempio, ha raccolto oltre 300 milioni di dollari di profitti. Ma altri non hanno ottenuto lo stesso successo. I due ciclopi Wenlock e Mandeville, voluti per i Giochi di Londra 2012, sono stati considerati "strani" e "sinistri" e non hanno conquistato il favore del pubblico.
"La mascotte deve essere carina e affascinare i bambini", ha affermato Munehiko Harada, professore di economia dello sport presso la Waseda University. Gli organizzatori di Tokyo 2020 hanno stimato il potenziale impatto economico a 130 milioni di dollari.
"Ma speriamo di fare meglio di questo obiettivo", ha detto una portavoce. E dopo le Olimpiadi? "In passato, le mascotte olimpiche erano dimenticate nei giochi finiti", ha spiegato Harada.
"In Giappone, ci auguriamo vivano oltre e auspichiamo che vengano celebrati come l'eredità dei giochi di Tokyo". Intanto nelle scuole giapponesi continuano le votazioni e i bambini hanno preso molto seriamente il loro compito.
