Panchina d'Oro a Sarri

Al toscano il premio degli allenatori. Allegri 2°, poi Di Francesco

1490621128912_GettyImages-00043.jpgIl tecnico del Napoli Maurizio Sarri, con venticinque preferenze su sesentauno votanti, ha vinto la panchina d'oro della serie A, per la stagione 2015-2016.

"Solitamente ritirare un premio non da' una soddisfazione particolare, spesso lo considero tempo tolto al mio lavoro - ha detto Maurizio Sarri nel corso della cerimonia - Questo premio mi da' invece gusto, soddisfazione e penso che questo premio dipenda dal fatto che e' una decisione dei colleghi allenatori. Per me che cinque anni fa facevo la serie C e' un qualcosa di incredibile. Ringrazio due societa', Empoli e Napoli, e due persone, Marcello Carli e Tommaso Giuntoli. Senza di loro non sarei stato l'allenatore che sono adesso".

Al secondo posto, con 22 voti, Massimiliano Allegri, al terzo con sette voti Eusebio Di Francesco. A consegnare il premio nelle mani di Maurizio Sarri e' stato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. "Per la carriera ci vogliono i punti e non i premi - ha aggiunto Sarri - ma per una volta mi ha dato gusto arrivare davanti a Max Allegri. Non me l'aspettavo, questo solitamente e' un riconoscimento che viene dato a chi vince il campionato. Pensare che ho preso lo stesso premio di Ranieri che ha fatto un'impresa straordinaria, e' gratificante".

A chi domanda a Sarri se questo premio rappresenti un primo vantaggio per la prossima sfida di campionato con la Juventus, il tecnico toscano ha affermato che "purtroppo sul campo i valori della Juve sono tremendamente alti, la societa' e la squadra sono fortissime. Qualsiasi formazione che mettono in campo sono la squadra piu' forte in Italia da diversi anni. Possiamo solo sperare nelle prossime stagioni in un loro logoramento. Higuain? A Napoli c'e' un pubblico generoso, Higuain per noi ha fatto tanto ci sono stati momenti di rabbia ma era una rabbia derivante da gelosia, da un pubblico che si e' sentito un po' tradito. Pero' poi penso che alla fine prevalga l'amore per questo ragazzo che a Napoli ha fatto la storia."

Panchina d'argento per l'ex tecnico di Crotone e Genoa, Ivan Juric, che ha raccolto 25 voti su 61 votanti. "Ringrazio la mia ex societa' che mi ha permesso di lavorare, il mio staff, ai giocatori che sono stati splendidi ed il direttore sportivo Ursino che e' stato una guida sia a livello spirituale che umano" ha raccontato Juric nel corso della cerimonia. 

In Lega Pro, panchina d'oro per il tecnico della Spal, Leonardo Semplici. "Ringrazio il settore tecnico per questo bel premio ed i miei colleghi - ha detto nel corso della cerimonia di premiazione il tecnico della Spal - Condivido questo premio con la mia societa' che mi ha permesso di lavorare al meglio in questi due anni e mezzo, il mio staff che mi aiuta a migliorare sempre e a non accontentarmi mai ed i miei giocatori". A consegnare il premio a Leonardo Semplici e' stato il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina.

Claudio Ranieri ha ricevuto una 'Panchina d'oro' speciale, in quanto protagonista l'anno scorso di una straordinaria cavalcata alla guida del Leicester, con cui si e' imposto in Premier League.

"Ringrazio il Settore tecnico. Piu' di 30 anni fa quando ho fatto i corsi qui a Coverciano non sapevo se avrei fatto una lunga carriera o avrei smesso subito. Dopo piu' di 30 anni penso di esserci riuscito e se ho preso una panchina d'oro vuol dire che qualcosa di buono ho fatto".

A consegnare il premio a Claudio Ranieri e' stato il presidente del settore tecnico, Gianni Rivera.

Anche Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, ha ricevuto una 'Panchina d'oro' speciale, decisa questa dall'AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio), in quanto lo stesso Pirozzi, con una lunga carriera da allenatore e tecnico dell'ASD Trastevere in Serie D, come si legge nella motivazione del premio "ha dato uno straordinario contributo, umano e civile, al fianco della popolazione di Amatrice".

"Quando hosaputo questa cosa ero molto felice. Poi ho riflettuto un attimo ed ho pensato che tutto questo scaturisce da una grande tragedia e quindi quel sentimento che aveva preso una singola persona, ha preso il sopravvento. Poi ho pensato a tutti quegli allenatori che non vincono sul campo ma vincono le sfide della vita. Chi salva un ragazzo dalla strada, chi fa superare ad un ragazzo le difficolta' della sua vita privata, ha vinto comunque. Forse qualcosa nella mia vita ho fatto in questo senso. Questo premio quindi va a tutti gli allenatori che hanno vinto la sfida della vita. Se i ragazzi di Alatri avessero avuto degli allenatori di scuola di vita, non sarebbe successo quello che e' accaduto. Ricordando Sant'Agostino posso dire che e' importante il passato, bisogna vivere il presente ma e' il futuro e' importante per un allenatore. Il calcio non e' brutto come dicono ma ha dei valori che ogni giorno vanno trasmessi".

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  • pubblicato27.03.2017
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