Usa candidati per il 2024

Città ospitante scelta a inizio 2015. Malagò: 'Che competizione sia...'

1418806226127_104.jpgIl comitato olimpico degli Usa ha annunciato che una città statunitense si candiderà a ospitare i Giochi Olimpici del 2024.

La decisione verrà presa ad inizio 2015 fra le quattro contendenti Boston, Los Angeles, San Francisco e Washington D.C che hanno già effettuato le rispettive presentazioni del progetto al board dell'Usoc di Redwood in California.

"Ci prenderemo il nostro tempo prima di scegliere la  città con le maggiori capacità di vittoria rispetto alle rivali che si candideranno in altri Paesi del mondo", ha detto il presidente del comitato olimpico statunitense Larry Probst.

Probst ha  amesso che la scelta riguarderà "una singola città" smentendo così la possibilità di una candidatura congiunta di Los Angeles e San Francisco dopo le nuove regole decise nell'Agenda 2020 del Cio.

Ognuna delle città ha illustrato il proprio progetto all'Usoc con una presentazione di 40 minuti, seguita da un dibattito di 20 minuti. La decisione del Comitato olimpico statunitense terrà conto dei costi connessi all'organizzazione dell'evento e della necessità di garantire un'eredità a lungo termine per la città selezionata. "Non siamo partiti chiedendo alle città di esporre la propria candidatura. Abbiamo chiesto di descrivere la loro visione per i prossimi 10, 20 o 30 anni e di spiegare come le Olimpiadi potrebbero accelerare questi piani", ha detto Scott Blackmun, Ceo dell'Usoc.

Gli Usa hanno ospitato le ultime Olimpiadi nel 2002, quando Salt Lake City è stata la sede dei Giochi invernali. L'ultima rassegna estiva a stelle e strisce, invece, è andata in scena ad Atlanta nel 1996. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una serie di fallimenti. Chicago è stata bocciata nella corsa alle Olimpiadi 2016, assegnate a Rio de Janeiro. New York, invece, ha alzato bandiera bianca nella sfida vinta da Tokyo per il 2020. 

I flop non hanno minato la fiducia del Comitato olimpico nazionale, che non sembra preoccupato dall'atteggiamento assunto sinora da una parte dell'opinione pubblica. A Boston, in particolare, il progetto olimpico non ha suscitato entusiasmo particolare. "Ma in realtà - ha spiegato Blackmun - fino ad ora abbiamo chiesto alle città di mantenere un profilo basso e le amministrazioni hanno agito in tal senso. Una volta scelta la candidata, ci sarà decisamente più spazio per illustrare il progetto. Penso che assisteremo ad un rapido declino delle opposizioni", ha aggiunto.

Ad oggi l'unica città che ha espresso ufficialmente il desiderio di candidarsi è Roma, ma è attesa la mossa anche da parte della Germania con Berlino o Amburgo. La deadline per la candidatura è fissata al 15 settembre 2015.

"Non è una sorpresa, lo sapevamo e quindi competizione sia". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito alla notizia che gli Stati Uniti si candideranno per i Giochi Olimpici del 2024 con una città ancora da definire fra Los Angeles, San Francisco, Boston e Washington.

Il comitato staunitense ha fatto sapere che la candidatura sarà 'unica' e quindi non usufruirà della possibilità della delocalizzazione di alcuni eventi. "Se questo è un vantaggio rispetto al progetto dell'Italia? Non posso  giudicare io ma lo devono fare i membri del Cio - aggiunge a margine della presentazione della Tim College Cup a Roma - Se l'Agenda 2020 prevede determinate opportunità non vedo perché si debba dire che sia uno svantaggio applicarle".

Inoltre Malagò fa notare che: "Bisogna  tenere conto degli aspetti geografici delle candidature". "Se si fa un discorso relativo a luoghi come Usa o Russia è chiaro che la territorialità lascia un po' il tempo che trova perche sono paesi immensi. Il discorso nostro è un pochettino diverso perché uno magari ha la possibilità di raggiungere una città da un'altra con minor tempo rispetto a quanto si impiega per arrivare dal centro storico di alcune grandi città metropolitane all'aeroporto. Credo sia un  discorso di buonsenso".

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  • pubblicato17.12.2014
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