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A Keisse l'ultima tappa

A Milano il belga ha preceduto in volata l'australiano Durbridge, Contador vince il Giro d'Italia

1433087280770_contador.jpgAl traguardo, Alberto Contador mostra le tre dita. Perche' il fuoriclasse madrileno rivendica tre vittorie al Giro d'Italia, compresa quella del 2011, che gli fu tolta (e attribuita a Michele Scarponi) per una controversa vicenda di doping. L'ultima tappa, quella con approdo nella Milano dell'Expo, regala la sorpresa del vincitore, il pistard belga Iljo Keisse, ma e' la solita passerella per i big della classifica: il campione spagnolo della Tinkoff-Saxo perde altri 9" ma alza il trofeo al cielo, ottenuto, come nel 2008, senza vincere nemmeno una tappa. Dietro di lui, sul podio, la 'stella' Aru, protagonista delle due piu' emozionanti tappe di montagna. Il 'Pistolero' Contador e' solo a meta' dell'opera, perche' nella sua testa c'e' la doppietta con il Tour, ma non nasconde tutta la sua gioia per aver tenuto la barra dritta nelle tre settimane di gara, nonostante una squadra, per stessa ammissione del suo amico e luogotenente Ivan Basso, non all'altezza di cotanto capitano. Il quale, un po' a sorpresa, annuncia che potrebbe cambiare idea: questo non potrebbe essere stato il suo ultimo Giro, in Italia si sente cosi' amato dai tifosi che potrebbe tornare gia' l'anno prossimo per un testa a testa con un'altra stella dell'Astana, Vincenzo Nibali.

Alla festa colorata del podio partecipano anche Fabio Aru e Mikel Landa, rispettivamente secondo e terzo della generale, capitani intercambiabili anche in vista della Vuelta. Lo scalatore sardo sale di un gradino rispetto all'anno scorso, il basco si e' appena scoperto uomo da grandi giri.

L'ultima frazione ha messo in mostra tutta la fatica accumulata dalle squadre dei velocisti, che non sono riusciti a recuperare il gap dalla coppia di attaccanti formata da Iljo Keisse e Luke Durbridge. Entrambi provenienti dalla pista, i due hanno collaborato per poi sfidarsi in volata: a spuntarla e' il belga della Etixx-Quickstep, che ha cosi' messo a segno la vittoria piu' importante di una carriera segnata soprattutto dai successi nelle Sei Giorni.

Lo sprint finale e' servito anche a decretare il padrone della maglia rossa della classifica a punti, che finisce sulle spalle di Giacomo Nizzolo (Trek), il lombardo abituato ai secondi posti che si prende cosi' una bella rivincita. La maglia verde, quella di scalatore numero uno del gruppo, era invece gia' finita nella bacheca del siciliano Giovanni Visconti (Movistar), mentre Aru si gratifica anche della casacca bianca destinata al miglior giovane.

 "E' la mia vittoria piu' importante". E' felice, Iljo Keisse, nel commentare ai nostri microfoni il suo successo nell'ultima tappa del Giro d'Italia. "Si', e' stata una sorpresa - spiega il belga della Etixx-Quick Step - Sono un pistard ma so che posso fare bene in tappe brevi e tortuose. Sono stato fortunato a trovare un compagno d'avventura come Durbridge, siamo stati bravi a prendere il vantaggio e nel finale ho mantenuto la calma, facendo un grande sprint".

CONTADOR: "Sono Giri d'Italia speciali, sono molto felice: voglio dire alla gente che mi ha fatto sentire molto amato. Ho superato tante difficoltà, alla fine è arrivata la maglia rosa". Così lo spagnolo dopo la vittoria al Giro d'Italia, la seconda in carriera dopo quella del 2008. "Non so se è il mio ultimo Giro d'Italia, in Spagna si dice sempre la penultima, non l'ultima. Mai dire mai", ha aggiunto.

ARU: "Sono felice. E' stato un Giro bello, duro e sofferto. Ma il Giro è sempre emozionante, è una corsa bellissima, e il pubblico è sempre stato eccezionale". Il sardo della Astana ha concluso con il secondo posto della classifica generale dopo il terzo conquistato nel 2014. "Adesso ci sono i festeggiamenti, ci rilassiamo un po'", spiega l'azzurro. "Maglia rosa sempre più vicina? Vestirla un giorno è stata un'emozione fantastica, dà la carica per continuare a lavorare".

LANDA: "Provo invidia, avrei voluto esserci io ma è bello essere vicino ad Alberto". Mikel Landa non nasconde i suoi sentimenti verso quella maglia rosa andata al suo connazionale Contador. "In questo Giro ho capito di poter essere un uomo da podio, importante - spiega il basco dell'Astana, terzo sul podio a Milano - Io capitano alla Vuelta? Manca tantissimo, non so se lo saro', vedremo come ci arriveremo. Se andremo Fabio ed io saremo due capitani e avremo diverse possibilita' come squadra". Per lo scalatore spagnolo non e' stata una corsa sofferta: "Mi sono molto divertito, per me e' stato un Giro bellissimo".

VISCONTI: "Possiamo chiamarla consolazione, anche se e' qualcosa in piu'". Giovanni Visconti e' soddisfatto di aver vinto la maglia azzurra di miglior scalatore del Giro, anche se gli e' mancato il successo di tappa. "Sono maglie di valore, rimarra' scritto per sempre nella storia del Giro - spiega ai nostri microfoni il siciliano della Movistar - E' un onore averla indossata due giorni fa e portata fino a Milano". Sul podio e' salito anche il figlio: "Mi chiede sempre perche' non vinco, ma questa maglia equivale ad una vittoria. Ogni tanto un pò di fortuna gira dalla mia parte, anche se non e' solo fortuna...".

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  • pubblicato31.05.2015
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    ;;;;;
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