No al decreto sugli Stadi

I presidenti di A contrari al pagamento dei costi per la sicurezza

1412949034685_BzMs3Z7CIAAfflQ.jpgDalla Lega Serie A arriva un no compatto al decreto legge sugli stadi, appena approvato alla Camera e in attesa di esame da parte del Senato, che prevede il pagamento da parte della società dei costi relativi alla sicurezza.

La Lega Calcio, riunitasi oggi in Assemblea in via straordinaria a Milano, chiede "senza indugio che nella seconda lettura del disegno di legge prevista in Senato a partire da martedì 14 ottobre, l'intero testo degli articoli 3-ter e 3-quater sia definitivamente soppresso - si legge nella delibera diffusa dalla Lega Calcio - in quanto prefigurante l'introduzione di una vera e propria tassa posta soggettivamente a carico delle sole società sportive organizzatrici degli eventi per la fornitura di un servizio pubblico (il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occasione di eventi e manifestazioni) non opzionale ma previsto per legge nell'interesse dell'intera collettività e, come tale, in palese contrasto col principio di uguaglianza e l'obbligo generale di contribuzione alla spesa pubblica sanciti dagli articoli 3 e 53 della Costituzione della Repubblica Italiana". 

L'Assemblea pur esprimendo "pieno apprezzamento per i dispositivi introdotti con il Decreto Legge n. 119 del 22 Agosto 2014 ai fini del miglioramento delle condizioni di sicurezza e di efficacia di gestione dell'ordine pubblico in occasione delle manifestazioni sportive" e confermando "il pieno rispetto e la più ampia gratitudine per il preziosissimo lavoro quotidianamente svolto da tutti i rappresentanti delle Forze dell'ordine e dalle Autorità responsabili dell'ordine e della sicurezza pubblica in genere per le attività di prevenzione, controllo e contrasto degli episodi di violenza in occasione degli eventi sportivi in generale e in particolare per quelli organizzati dalla Lega", ha voluto "ribadire con decisione che il sistema del calcio italiano contribuisce già alla fiscalità generale del Paese, secondo gli ultimi dati disponibili riferiti all'anno d'imposta 2011, per un ammontare di  1 miliardo e 34 milioni di euro di imposte dirette e indirette, 741 dei quali attribuibili ai soli club di Serie A (fonte: FIGC, ReportCalcio 2014)".

La Lega ha voluto ricordare poi come "per effetto delle modifiche legislative introdotte negli ultimi anni, le società di calcio hanno sopportato - in via assolutamente esclusiva e per le stesse finalità del DL 119 - oneri straordinari pari a diversi milioni di euro per l'adeguamento infrastrutturale degli impianti (tornelli, videosorveglianza, sala GOS, biglietterie, area di massima sicurezza, preselettori, prefiltraggio, adeguamento settori ospiti, barriere divisorie, varchi dedicati), nonostante gli stadi siano, nella maggior parte dei casi, di proprietà pubblica, e sostengono periodicamente costi altrettanto significativi per il mantenimento delle condizioni di sicurezza nelle giornate di gara". Per tutto questo "si può stimare un costo totale sostenuto dai club italiani di circa 17 milioni di euro all'anno per il solo impiego degli steward e il servizio antincendio negli stadi, cui vanno aggiunti costi non facilmente quantificabili per la formazione e l'aggiornamento degli addetti - si legge ancora nel comunicato - Di contro, anche in conseguenza di tali maggiori oneri assunti in via esclusiva dalle società sportive, tra il 2004 e il 2013 il contingente delle forze dell'ordine impiegato annualmente in occasione delle gare di Serie A, B e Lega Pro si è praticamente dimezzato, riducendosi del 48%"(fonte: Ministero dell'Interno 2014)".

 La Lega Calcio di Serie A hanno sottolineato poi come "una quota parte dei circa 38 milioni di euro che vengono annualmente destinati alla 'Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre' (pari al 4% del totale dei ricavi della vendita centralizzata dei diritti audiovisivi della Serie A TIM) viene destinata 'al sostegno degli investimenti per la sicurezza, anche infrastrutturale, degli impianti sportivi' da parte delle diverse componenti del sistema calcistico e sportivo italiano". Infine, i club della massima serie hanno ricordato come "in nessun altro paese europeo, come si evince dai dati di un recente studio realizzato dall'Associazione delle Leghe Europee di Calcio, i costi relativi all'impiego delle Forze dell'ordine nelle aree esterne agli stadi sono posti a carico delle società di calcio, ma normalmente a carico della collettività in generale, e questo anche laddove gli stadi sono di proprietà delle società sportive".

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  • pubblicato10.10.2014
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