No agli islamici in squadra, bufera sul Beitar

Cacciato dirigente che spiega: "Non sono razzista, solo realista"

No a islamici in squadra, bufera BeitarUn dirigente del Beitar Gerusalemme, squadra legata alla destra nazionalista ebraica, è stato licenziato in tronco ieri - appena 10 giorni dopo essere entrato in carica- per aver dichiarato ad un giornale: "Non prenderò in squadra un giocatore musulmano".
Il licenziamento del 'consigliere particolare' ed ex allenatore Ely Cohen è stato ordinato dal proprietario della squadra Eli Tabib e secondo Yediot Ahronot ha avuto "l'effetto di un terremoto". All'origine di questo episodio c'è il contrastato ingaggio, 5 anni fa, di due giocatori musulmani ceceni che furono contestati dalla tifoseria e di fatto costretti ad andarsene.

"In passato -ha detto Cohen- ho allenato calciatori islamici in altre squadre, ma nel Beitar Gerusalemme non ne prenderò. Sono solo realista, non razzista". Impegnato in una campagna serrata contro le frange oltranziste di 'La Familia', la tifoseria del Beitar, il proprietario Tabib non ha esitato a licenziarlo subito.

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  • pubblicato14.09.2017
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