Nicchi: "De Laurentiis pensi prima di parlare"

Il Presidente dell'Aia stigmatizza così la sfuriata del n.1 del Napoli contro l'arbitro Tagliavento

1421136329035_45542.jpg"Io credo che un voto sia bene darlo alla fine del campionato. Ma per quanto mi riguarda e per quello che mi dicono gli organi tecnici che permettono di giocare undicimila partite a settimana, siamo soddisfatti. Dimostra che si puo' fare meglio, che il movimento e in crescita e fa sperare per il futuro".

Cosi' il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, chiamato nel "faccia a faccia" al Processo del Lunedi' a dare un voto agli arbitri italiani quando ormai manca una sola partita per chiudere il girone d'andata di Serie A.

"Sufficienza piena" aggiunge, per poi rispondere al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che su twitter si domandava se non fosse il caso di fermare l'arbitro Tagliavento e i suo collaboratori dopo il match di domenica sera al San Paolo, vinto dalla Juventus grazie anche ad un gol di Caceres, forse in fuorigioco.

"La risposta e' fin troppo scontata e semplice. Persone esperte e mature come il presidente del Napoli ne risponderanno eventualmente alla Procura federele, perche' non sono io che devo censurare certi comportamenti, ma quello che mi dispiace e' che nel calcio spesso accade che si dice quello che si pensa senza pensare a quello che si dice, perche' ogni dichiarazione sopra le righe puo' generare violenza" dice Nicchi.

Che poi aggiunge: "Fermare un arbitro per una o piu' partite non e' compito mio ma del designatore e chi dice questo e' rimasto a calciopoli, perche' adesso quando devono e come arbitrare lo decidono gli organi tecnici. E comunque in non vedo il motivo per fermare Tagliavento".

 Il numero uno degli arbitri italiani, quindi, ribadisce di essrr favorevole all'aiuto della tecnologia "non solo potrebbe dare ma siamo pronti ad applicarla da domani mattina. Si tratta solo di trovare le risorse per attivarla, ma vorrei precisare una cosa che la moviola e' una cosa e la tecnoclogia un'altra" sottolinea Nicchi che, poi, si dice preoccupato del fatto che l'arrivo della tecnologia sui campi di calcio italiani coincida con ulteriori tagli da aggiungere a quelli gia' attuati dalla Federcalcio a seguito di quelli decisi dal Coni. "Sono molto preoccupato ed e' anche tempo che si preoccupi anche il calcio italiano, perche' non si puo' applicare un taglio di 5 milioni di euro con una sempice ragioneria economia".

Quindi sull'uso degli addizionali e sui presunti contrasti con il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, il presidente dell'Aia, risponde: "Non ho mai avuto contrasti con il presidente Tavecchio e mai ne avro' perche' sono rispettoso delle istituzioni. Io riporto solo quello che mi viene detto dagli arbitri in campo, da quelli che seguo all'estero per cntro della Uefa, che mi dicono che sono molto utili, ma dicono anche che le cose possono essere compatibili. Questa e' una scelta politca che deve fare questa federazione: se se li puo' permettere li utilizzeremo. Scelgano loro e noi ci adegueremo. perche' gli arbitri applicano le regole che hanno a disposizione".

Tornando ai tagli fatti all'associazione degli arbitri, riferisce di aver scritto al presidente Tavecchio "mettendolo a conoscenza del rischio che si corre. Sono convinto che risolveremo il problema, perche' lui e' abile a trovare le giuste soluzioni" afferma Nicchi che ricorda che i tagli agli arbitri significa anche che nelle designazioni non si possono superare certe distanze: risparmiare sulle designazioni e' pericoloso in quanto si rischia di mandare alla partita piu' importante non il piu' bravo ma il piu' vicino".

Infine, sulle polemiche che continuano a suscitare certe direzioni arbitrali, Nicchi ricorda come la "polemica e' dannosa, mentre la critica e' essenziale perche' serve alla crescita. E' assurdo che quando uno crede di aver arbitrato bene e questo e' censito anche dal rapporto di un procuratore federale, per un fuorigioco grande quanto un pacchetto di sigarette si debba scatenare una polemnica che poi si trasforma in violenza nei campi sottostanti, come dimostrano i 370 ragazzi picchiati in un anno". 

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  • pubblicato13.01.2015
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