Ad Aragon trionfa Marquez

Seconda la Ducati di Dovizioso davanti alla Suzuki di Iannone. Solo ottavo Rossi

1537721803574_marquez.jpgMarc Marquez vince il Gp di Aragon al  termine di uno splendido testa a testa con Andrea Dovizioso.

Lo spagnolo della Honda precede di un soffio il forlivese allungando   anche nel mondiale dove conduce con 246 punti contro i 174 del pilota della Ducati. Con loro sul podio un ritrovato Andrea Iannone che si lascia alle spalle il compagno di squadra alla Suzuki Alex Rins e altri due piloti spagnoli Dani Pedrosa (Honda) e Aleix Espargaro con l'Aprilia.

Settimo posto per Danilo Petrucci con la Ducati Pramac davanti a Valentino Rossi con la migliore della Yamaha, in grande difficoltà sul circuito spagnolo. Caduto alla prima curva Jorge Lorenzo (Ducati) autore della pole position.

MARQUEZ: "Mi sono preso anche dei rischi, ogni volta che mettevamo la gomma hard nel weekend andavamo bene ma non al 100%. Volevamo essere sicuri, invece oggi ho deciso di prendermi questo rischio per guidare al meglio fin dall'inizio e seguire Andrea. E' stata una battaglia memorabile, sono stato sul punto di cadere".

DOVIZIOSO: "Non era facile gestire le gomme, c'è poco grip in questa pista. Tutti i movimenti e i cambi di linea sono abbastanza rischiosi. Siamo arrivati qui talmente fiduciosi e veloci in prova che sembrava dovessimo dominare".

Nonostante Marquez sia sempre più irraggiungibile, Dovizioso prova a guardare il bicchiere mezzo pieno. "Abbiamo sempre fatto molta fatica qui e oggi addirittura ci siamo giocati la gara - ha evidenziato - All'ultimo giro abbiamo visto che con Marc non ce la potevamo fare, è stato davvero veloce. Di positivo c'è che si riesce sempre a scoprire qualcosa di importante in gara per migliorare in futuro".

Sulla bagarre con Marquez, il pilota della Ducati ha spiegato che "volevo stare davanti, avevo paura di quelli dietro, arrivava Iannone e quando inizia a sorpassare è finita - ha concluso - E' stato difficile, è una pista in cui lui riusciva a fare cambi di manovra in pochi metri, la nostra moto no è così. Io avevo due o tre punti in cui ero più veloce ma nella lotta non potevo aggredirlo. E' stato bravo lui, ha fatto due giri veloci alla fine e non mi ha dato possibilità di attaccarlo".

ROSSI: "Questo è il nostro potenziale al momento. Considerando che sono caduti Lorenzo, Crutchlow e anche Bautista probabilmente avremmo fatto fatica a entrare nei primi 10. E questo è abbastanza preoccupante. Non è difficile lavorare, ma bisogna fare le cose giuste. Siamo in difficoltà, dalla Ducati c'è un secondo e mezzo a giro di distacco, un'enormità. La moto è questa da un po' di tempo e questa è la cosa più preoccupante, invece gli altri hanno fatto un grande step. La Suzuki, la Honda, la Ducati e oggi è andata forte anche l'Aprilia".


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  • pubblicato23.09.2018
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