L'Olimpia evita il fantasma dell'eliminazione e batte la Dinamo in gara 5 di semifiale in rimonta per 95-88 dopo essere rientrata con le ossa rotte dal PalaSerradimigni, dove ha lasciato sul campo dei sardi due sconfitte pesanti e due giornate di squalifica per Daniel Hackett. Senza la sua fonte di gioco l'Armani balla dietro: con Logan e Sosa (35 punti in due) a banchettare sulla retroguardia di Ragland e Tabu.
"Difenderemo lo scudetto tutti insieme", aveva arringato alla vigilia Alessandro Gentile. Ma ancora una volta il capitano sembra trovarsi a combattere pressoché da solo, dando 10 punti alla causa (sui 25 totali, miglior marcatore, oltre a 9 rimbalzi e 5 assist), prima di essere limitato da un problema di falli. La panchina dell'EA7 conferma il rendimento insufficiente, mentre il Banco riesce nel paradosso di tirare meglio dalla lunga (58%) che dalla lunetta (54%), con una prova balistica che garantisce agli ospiti un vantaggio fino a 15 punti e in doppia cifra per buona parte di gara.
Fino al terzo quarto. Dopo l'intervallo il match gira: Milano ci riprova, mostra i denti sapendo di giocarsi una stagione più che una partita, e torna davanti trascinata di peso da Samuels (24 punti, 9 rimbalzi e 10 falli subiti) e dalle triple dall'angolo di Moss (3/4 dall'arco). I biancorossi si ritrovano avanti di 7 e, nell'ultimo quarto, allungano in doppia cifra grazie all'energia di Cerella e alla ritrovata mira di Kleiza e Melli.
La serie (sul 3-2 per il Sassari) tornerà ora in Sardegna per gara 6 di lunedì: il Banco spera di chiudere i conti e volare in finale mentre Milano conta di riaprire la serie e portarla alla decisiva gara 7 di nuovo al Forum