Mens Sana; indagati Gran Maestro e ct Nazionale

Nuovi sviluppi nell'indagine sul fallimento della società senese

1413577610113_siena.jpgE' salito a 31 il numero delle persone indagate nell'inchiesta sulla Mens Sana basket, la società senese dichiarata fallita il 9 luglio scorso e costretta quest'anno a ripartire dalla serie B. Gli ultimi due a finire nel registro degli indagati sono stati Stefano Bisi, attuale Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia e responsabile della redazione del Corriere di Siena, e il commissario tecnico della Nazionale di basket, Simone Pianigiani che, dal 2006 al 2012, aveva guidato i bianco verdi, contribuendo a portare la squadra al successo in numerosi campionati: complessivamente otto gli scudetti vinti, di cui sette consecutivi. Diverse le accuse che il pm Antonino Nastasi, titolare dell'inchiesta partita nel dicembre 2012, contesta a Bisi e a Pianigiani. Per il primo l'accusa sarebbe di ricettazione: a lui l'ex presidente della società, Ferdinando Minucci, avrebbe consegnato ogni mese una busta con circa 5.000 euro.


Non è chiaro a che titolo i soldi sarebbero finiti nella mani dell'attuale Gran Maestro, che è stato eletto alcuni mesi fa alla guida di Palazzo Giustiniani, né se eventualmente siano rimasti a lui o siano serviti, nel corso degli anni, per altri scopi. Pianigiani, invece, sarebbe accusato di evasione fiscale: oltre allo stipendio ufficiale gli sarebbero state corrisposte considerevoli somme di denaro in nero. Gli uomini della guardia di finanza ieri hanno effettuato anche 6 perquisizioni: nelle abitazioni (2 ciascuno) degli indagati, nell'ufficio del Corriere di Siena e in quello, a Roma, a Palazzo Giustiniani, usati da Bisi. Moltissimo il materiale, sia informatico sia cartaceo, sequestrato e dal quale gli inquirenti vogliono capire, secondo quanto si apprende, se tutti o una parte dei soldi a nero che avrebbe preso l'attuale ct della nazionale siano finiti all'estero. Un'ipotesi che porterebbe nei suoi confronti a un'ulteriore accusa.


Né il ct, né il suo legale, l'avvocato Florenzo Storelli del foro di Lucca, hanno voluto commentare quanto successo. Bisi, invece, in serata ha diffuso una nota sul sito del Grande Oriente, dicendosi "addolorato" per il "trauma indirettamente provocato alla Comunione", comunque estranea dall'inchiesta, e "fiducioso nella giustizia". L'estraneità del Grande Oriente, e anche del basket nazionale, è stata richiamata dal comandante della gdf di Siena, il colonnello Luca Albertario, che ha spiegato che le eventuali responsabilità di entrambi, se provate, "saranno solo personali". L'inchiesta, partita con l'operazione Time out, nel dicembre 2012 portò il pm prima a indagare 25 persone, tra dirigenti e giocatori, accusati di evasione fiscale. Successivamente alla società venne contestata, ad aprile, un'evasione fiscale di 23 milioni di euro, pochi giorni prima dell'arresto di Minucci, della sua segretaria, Olga Finetti, e di due dirigenti di altrettante aziende di Rimini che con la Mens Sana avevano fatto affari. Tutti sono poi stati messi in libertà dopo essere stati interrogati. Nel fascicolo sul fallimento della società bianco verde l'ipotesi è bancarotta fraudolenta. Oggi le ultime, per il momento, novità con i due nuovi indagati

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  • pubblicato17.10.2014
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