Marquez in pole, quinto Rossi

In prima fila anche Lorenzo e Pedrosa, indietro le Ducati

1465054137358_Marquez.jpgE' di Marc Marquez la pole position del Gp di Catalogna. Lo spagnolo in sella alla sua Honda con il tempo di 1'43"589 ha preceduto la Yamaha di Jorge Lorenzo (staccato di oltre quattro decimi) e l'altra Honda di Dani Pedrosa che ha chiuso terzo

Non benissimo Rossi che si piazza al quinto posto (735 millesimi da Marquez) subito dietro allo strepitoso quarto posto di Hector Barbera con la Ducati (Avintia Racing). Sesto posto per la Suzuki di Maverick Vinales, mentre sono in difficoltà le Ducati ufficiali: Iannone è ottavo e Dovizioso decimo, meglio del forlivese Danilo Petrucci, autore del nono tempo.

Soddisfatto della pole Marc Marquez per il quale è stata importante la scelta di montare le gomme hard: "Domani chi non monta le hard è morto, dopo 7/8 giro gli altri tipi di gomme calano, molto dipenderà dal tempo, speriamo. Siamo andati bene, voglio dedicare la pole a Salom e a mia nonna scomparsa la settimana scorsa" conclude lo spagnolo della Honda.

Soddisfatto a metà invece Jorge Lorenzo che spiega di come la modifica del circuito voluta dagli organizzatori dopo la morte di ieri del giovane Luis Salom, abbia penalizzato le Yamaha: "Nelle libere abbiamo usato gonne vecchie per testare l'usura perciò siamo andati lenti, poi in qualifica con gomme nuove siamo andati bene. Modificando il tracciato soffriamo perché la Yamaha soffre questo tipo di staccate e quindi facciamo un po’ di fatica per questo. Ad ogni modo siamo lì davanti e domani vediamo di fare bene".

"Secondo me Salom ha avuto un problema tecnico, non è stata una caduta normale, se succede un problema tecnico ci sono 300 punti dove non ci sono abbastanza spazi di fuga perché sono progettati per una caduta normale". E' il commento di Valentino Rossi all'incidente mortale occorso ieri a Luis Salom nella curva 12 del circuito di Montmelò.

"La curva era comunque un punto abbastanza pericoloso, come era accaduto negli anni scorsi ad Antonelli che però non si è fatto niente ma è arrivato contro le barriere - ha proseguito Rossi -. Quando succedono queste cose diventa tutto relativo, noi siamo qui a fare la cosa che ci piace di più però tendiamo un po' a dimenticarci quali sono i rischi del mestiere. Conoscevo poco Salom, era un ragazzo molto giovane e molto simpatico, oggi è stato molto difficile".

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  • pubblicato04.06.2016
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