Malagò: "Solo il Cio può ritirare la candidatura"

Il n.1 del Coni: "Ce l'avremmo fatta senza questa vicenda del Comune"

1476086069855_GettyImages-60043654.jpg"Ho preso un impegno con il presidente del Cio Bach, che era a Roma la scorsa settimana, e nel raccontarci l'anomala situazione della citta' di Roma mi ha chiesto di aspettare a fare comunicazioni ufficiali dopo il convegno in Vaticano, concluso venerdi'. Poi sabato c'e' stato un super incontro a Losanna sull'annoso e molto complesso problema del doping. Prima di domattina non posso aggiungere altro".

Cosi' il presidente del Coni, Giovanni Malago', ai microfoni di 'Radio Anch'io lo Sport' su Radiouno, parlando della candidatura di Roma per i Giochi Estivi del 2024, bloccata dal Comune capitolino guidato ora dal sindaco pentastellato e di cui si parlera' domani al Foro Italico in una conferenza stampa che si preannuncia 'risolutiva'.

"Il Cio, come interlocutore, ha e deve avere solo il Comitato Olimpico, e qualsiasi atto ed elemento ufficiale, per arrivare ad una candidatura forte, deve avere tutte le gambe del tavolo: se ne manca una, non e' piu' forte - sottolinea Malago' - Col Cio si e' creata una situazione non certo positiva per lo sport italiano: si ritrova spiazzato rispetto a quanto successo e se tutto questo non fosse capitato, ho fondati motivi per dire che ce l'avremmo fatta, anche se pubblicamente dicevo che tutte (le altre sono Parigi, Los Angeles e Budapest, ndr) avevano il 25% di possibilita'".

"Il Governo, dal primo giorno, e' stato sempre molto chiaro, leale e diretto, ma su questo tema nessuno ha mai cambiato idea, salvo il Comune che ha cambiato amministrazione - prosegue il numero uno dello sport italiano - Se siamo in questa atipicissima situazione tutta italiana, e' perche' siamo partiti con un equipaggio e con tutte le caselle a posto e, cambiando l'amministrazione, ci siamo  ritrovati in uno scenario imprevedibile".

Nessun paragone con Boston: "Non vi e' nessuna similitudine con Boston, che nelmomento esatto in cui si e' candidata non ha avuto il via libera dal comitato olimpico americano, che ha preferito puntare su Los Angeles. Non ha mai presentato un dossier o chiesto al Cio una serie di passaggi, noi siamo gia' partiti per una gara e siamo a tre-quarti, Boston non ha nemmeno iniziato".

"E' stato non vero, non giusto, non serio sostenere che le Olimpiadi di Roma 2024 sarebbero state le Olimpiadi del mattone": così il presidente del Coni Giovanni Malagò.

"Nel nostro programma non si prevedono costruzioni, l'unica cosa nuova sarebbe il villaggio degli atleti per 11.000 giovani, che poi resterebbe costruito e utilizzabile per il polo universitario e l'ospedale di una certa zona di Roma". "Ma se si optava per un'altra zona della città -ha proseguito Malagò- per noi sarebbe stato lo stesso, sempre mantenendo l'uso pubblico delle strutture. Di fatto non c'era nessun tipo di grande impianto o opera nuova da realizzare. Avremmo per esempio recuperato lo stadio Flaminio che è abbandonato, invece di costruirne uno nuovo" ha aggiunto il numero uno del Coni, o realizzato strutture smontabili.

"Senza la vicenda del Comune, Roma ce l'avrebbe fatta a ottenere la candidatura alle Olimpiadi 2024. Diplomaticamente dicevo che avevamo il 25% di possibilità, ma la candidatura era molto forte, Roma aveva tutte le carte in regola per vincere". "Con il Cio -ha aggiunto Malagò- ora si è creata una situazione non positiva per lo sport italiano. Il Cio si è comportato bene con noi, e oggi si trova spiazzato rispetto a quel che è successo".

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  • pubblicato10.10.2016
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