Lotito: "Farò abolire l'albo dei procuratori"

E sullo stadio della Roma: "Sono curioso di vedere cosa succede"

1415018742897_453893.jpg"Portero' in consiglio federale la deregulation dei procuratori. Per cui non ci sara' piu' l'albo dei procuratori". Lo afferma il presidente della Lazio, Claudio Lotito. 

"Diciamo che c'e' stata in passato una connivenza tra club, procuratori e calciatori - spiega il consigliere federale con delega alle riforme -. Un pout pourri che ha determinato una forma di consociativismo. Io non sono per il consociativismo, sono per la condivisione. Nel momento in cui c'e' la deregulation, viene meno il diritto prioritario che un calciatore ha nei confronti del suo procuratore".

Lotito rileva che attualmente "i calciatori hanno un procuratore, che e' registrato, e dal quale non si possono muovere". "Sono schiavi? Diciamo sono condizionati - le parole del patron -. Allora nel momento in cui tu hai la deregulation, ognuno si prende chi vuole, nel momento che vuole, e se lo vuole, a quel punto viene meno il potere contrattuale del procuratore. Hanno coperto tanti affari ambigui in questi anni? Questo non lo so, perche' sono cose che non mi appartengono e non mi riguardano. Spero di no". 

"Per lo stadio della Lazio, dieci anni fa, sono stato un antesignano e abbozzai un'ipotesi di progetto che poi mi fu tarpato su presupposti di alcuni vincoli. Sono curioso di vedere che cosa succede a quello della Roma, che si trova in una condizione forse peggiore di quella che avevano lamentato per il progetto della Lazio". 

"Vorrei una legge senza regole per mettere a frutto i miei terreni sulla Tiberina? È totalmente infondato - dice ancora il patron del club biancoceleste -. Innanzitutto non ho scelto ancora la location, ma al di là di questo, penso che uno stadio debba avere un'auto consistenza di carattere economico-finanziario, un equilibrio economico-finanziario finalizzato sia alla realizzazione che al mantenimento. Quei terreni erano un'ipotesi di lavoro. E' un'ipotesi ancora vera, sono 550 ettari, penso la più grande proprietà del comune di Roma".

Lotito però non crede che quella zona sia a rischio esondazione. "Se sono a rischio esondazione quei terreni, figuriamoci quelli che stanno sulla sponda del Tevere dove verrà realizzato lo stadio della Roma - conclude -. Sono curioso di vedere che cosa succede, e se c'è un pari trattamento".

 "Il conflitto tra Thohir e Moratti? Moratti ha rappresentato il periodo passato, del grande mecenate, che per passione ha investito tanti soldi. Oggi sicuramente il calcio, con il fair play finanziario, necessità di un equilibrio economico finanziario della società. E quindi non consente più di coltivare magari alcune passioni, che possono trovare consenso e invece viceversa, nella fattispecie trovano dissenso". 

"Per fare il rigore dovevamo andare fino in Indonesia? Questa è una scelta che non sta a me valutare perché Thohir è entrato nel sistema calcio con le idee chiare e sta dimostrando di avere capacità gestionali - aggiunge il patron biancoceleste -. È un bravo presidente? È un presidente che rispecchia la nuova filosofia del fare calcio".    

Lotito guarda poi alla sponda rossonera di Milano, elogiando l'ad Adriano Galliani. "Ho più potere io o lui? Non si misura. Il potere contrattuale è la credibilità, l'autorevolezza che uno acquisisce attraverso il consenso dei proprio colleghi - spiega il laziale - Galliani è il dirigente numero uno del calcio europeo? Sicuramente dal punto di vista affettivo per me lo è".

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  • pubblicato03.11.2014
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