Se alla vigilia dei test di Sepang ci avessero detto che la Yamaha sarebbe stata più avanti della Honda in questa fase della stagione avremmo storto la bocca.
Honda già a metà della scorsa stagione aveva testato nuova centralina e nuove gomme, aveva nel motore parecchi chilometri in più della cugina giapponese. Invece nel caldo della pista malese non solo le Yamaha di Lorenzo e Rossi sono state complessivamente più performanti, ma Lorenzo è stato l’unico a scendere sotto il muro dei 2 minuti (1.59.580), con il secondo tempo di Rossi a quasi un 1” di distanza dal compagno di squadra. Le Honda di Marquez Pedrosa ancor più dietro con distacchi sul giro superiori a 1”.
Piacevole sorpresa il ritorno tra i primi di Casey Stoner, veloce come sempre nonostante le pause, e migliore tra tutti i piloti in sella alle Ducati. L’australiano ha riacceso i sogni e le fantasie della tifoseria Ducati, ancora orfana di una serie vincente come quella del binomio Ducati-Stoner del 2007-2008. Chissà... si parla di una possibile partecipazione come wild card in alcuni gran premi.
Nel mondo Ducati buone prove per Petrucci e Iannone, mentre è sembrato un poco in difficoltà, ma ricordiamoci che sono test e quindi fatti apposta per provare, Andrea Dovizioso che ha chiuso l’ultima giornata con oltre 2” di ritardo da Lorenzo.
Ha sollevato più di un dubbio il capitolo pneumatici, visto che la mescola morbida nel caso di Loris Baz è scoppiata in pieno rettilineo, per fortuna senza conseguenze per il pilota ma che ha costretto la casa francese a ritirare quel tipo di pneumatico in attesa di ulteriori accertamenti.
Quanto alle considerazioni generali il tipo di filosofia impostato dalla Michelin (pneumatici più performanti ma che consentiranno meno derapate o staccate al limite) ha costretto tutti i piloti ad un mutamento di stile di guida e Lorenzo è come sempre il pilota che si è adattato meglio con la sua guida pulita e incollata ad un binario.
