La terza di Contador

Malori si aggiudica l’ultima tappa a cronometro

1410776234593_455464104.jpgTutto come nelle previsioni. Alberto Contador ha vinto la Vuelta 2014, il suo terzo sigillo sulle strade di casa dove aveva già trionfato nel 2018 e 2012. Nella 21ma e ultima tappa, una cronometro individuale di 9,7 chilometri sulle strade di Santiago de Compostela, c'è gloria anche per i colori italiani con Adriano Malori (Movistar), 26 anni che, sotto la pioggia, mette tutti in riga con una grandissima prestazione coperta in 11'12", precedendo Sergent (a 8") e Dennis (9").      

 
Nella classifica finale, Contador precede Froome (staccato di 1'10"), Valverde (1'50"), Rodriguez (3'25") e Fabio Aru (4'48"), protagonista di un'ottima Vuelta. Oltre al sardo, nella top ten del giro spagnolo c'è anche un altro italiano: Damiano Caruso (Cannondale) che ha chiuso al nono posto. Dopo il trionfo di ieri a Puerto de Ancares, in cui ha legittimato la conquista definitiva della maglia 'roja', Contador è oggi rimasto nelle retrovie (ha chiuso con un distacco di 1.40 da Malori), gustandosi il meritato trionfo. Che arriva dopo una stagione in altalena per un ciclista della sua fama e che qui aveva già vinto nel 2008 e due anni fa. Vittorie che si aggiungono ai due Tour (2007 e 2009, mentre quello del 2010 gli è stato revocato per doping) e al Giro del 2008.    
 
 
Vincitore della Tirreno-Adriatico, Contador ha mancato l'appuntamento ai Campi Elisi, per il quale aveva rinunciato anche a correre il Giro: già dietro a Vincenzo Nibali, una microfrattura alla tibia rimediata in una caduta alla 10/a tappa, lo costrinse poi al ritiro. Da qui l'imperativo di 'vincere' la Vuelta per raddrizzare la stagione, a maggior ragione dopo la decisione - non condivisa da tutti - di rinunciare a correre - il 28 settembre - il Mondiale a Ponferrada (sempre sulle strade di casa) "perché inadatto alle mie caratteristiche". Oggi, agli sgoccioli della stagione, la vittoria che riscrive anche la 'pagella' di questo 31enne spagnolo. Anche perché è stata una vittoria 'vera, arrivata al termine di una Vuelta assai faticosa e combattuta, con tanti grandi protagonisti: da Froome, ai connazionali Valverde e Rodriguez, per finire all'italiano Fabio Aru, autore di due imprese in tappe di montagna e, dopo lo splendido Giro, definitivamente consacrato nell'elite del ciclismo
 

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  • pubblicato14.09.2014
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