La storia di Mattia Angeloni

di Massimo Angeletti

1425729768289_ma.jpgLa storia di Mattia non è una storia come tante. Anzi è una storia per certi versi giusta e per certi versi sbagliata.
Siamo nel 2002, Mattia Angeloni (nato a Pesaro nel 1984) esordisce nel motomondiale, classe 125 con il team di Giampiero Sacchi, moto Gilera. Qualche buona gara, ma deve ancora fare esperienza, nel 2003 con una Honda vince il campionato Europeo e nel 2004 torna nel motomondiale. Niente di eclatante ma è giovane e potrebbe sbocciare. Prosegue a fasi alterne, tra collaudi gare e wild card. Fino al 2006 quando subisce un infortunio.

In quel momento nella testa di quel ragazzo succede qualcosa, tutti i sogni, le idee riposte nel magico mondo delle corse si frantumano, e una di queste schegge balza verso un mondo lontano: Mattia, disorientato inizia a usare la cocaina, si perde nella dolce vita notturna della riviera Romagnola, discoteche donne e droga. Le prime due opzioni possono essere divertenti, la terza è una strada invece senza uscita, che lui percorre fino al muro finale. Deve decidere se continuare a vivere o distruggersi definitivamente.

Grazie ad una Associazione di Volontariato sociale a cui si è rivolto in una delle notti sbandate riesce ad entrare nella Comunità di San Patrignano. Inizia un percorso “rieducativo”, dai cavalli delle moto passa alla cura dei cavalli veri, fatte di carne e ossa: deve occuparsi delle scuderie della Comunità, che tra l’altro sono tra le più prestigiose in Italia, accudire gli animali: Sveglia tutti i giorni alle 5. Come molti altri ragazzi inizia un percorso che fortunatamente lo salverà.

La comunità di “Sanpa” come la chiamano affettuosamente i suoi ospiti, gli dà una nuova vita. Dopo quattro anni di lavoro Mattia è pronto per tornare nel mondo,  è pronto per vivere una sua vita. Va ad abitare con la sua morosa, si alza alle tre di notte per consegnare materiale elettrico per una ditta di Pesaro. La passione per le moto, in questi anni difficili però non è mai morta, non si è mai sopita. Insieme a degli amici, grazie a degli amici che lo sostengono in questo sogno, riesce a mettere insieme un team (team 83) che con una Yamaha 1000 parteciperà al trofeo Bridgestone, che si svolge parallelamente al campionato Italiano.

Non è il Motomondiale ma per Mattia è un nuovo inizio. Non ci sono i soldi, è difficile trovarli, ma grazie al “volontariato” motociclistico riesce a mettere insieme tutti i tasselli che servono, non è semplice ma oggi i problemi non lo spaventano più. Oggi è disposto ad affrontarli, oggi è disposto ad assaporare il viaggio della vita, senza paure, senza chiusure, senza angoscia.

Ci fa pensare alla poesia di Kavafis “Itaca” (http://www.poesieracconti.it/poesie/a/costantino-kavafis/itaca), ci fa sorridere di contentezza, perché oggi Mattia, grazie anche alla passione per le moto e per le corse, oltre che all’impegno della Comunità di San Patrignano, ha un futuro.

Massimo Angeletti
 

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  • pubblicato07.03.2015
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