La camera oscura

Rossi, eterno Peter Pan

1473078926850_599222976.jpgIl mondiale della Motogp è ormai solo appannaggio di Marquez? Per me no, anche se ci sono molte probabilità che lo sia. Ci sono 150 punti in palio ancora, così come Valentino Rossi ha totalizzato tre zeri nel corso della stagione è possibile che anche Marquez incappi nel nulla numerico. Nel campo delle probabilità il calcolo è a favore di Marquez ma la partita non è chiusa.

Così come si è riaperta in moto due dopo lo zero di Zarco in Inghilterra e il piazzamento di Rins. Solo dieci punti li separano in classifica. Sembra proprio chiuso invece il discorso titolo nella moto 3: Binder è di una regolarità impressionante, caduta di Brno a parte. (86 punti di vantaggio sono un bel bottino per il sudafricano. In questa classe c’è il risveglio, ormai consolidata realtà, dei nostri piloti. Bagnaia, Bastianini, Antonelli, Bulega, Migno, Di Giannantonio e ora si è aggiunto anche Manzi sono una splendida realtà.

Si aggiunga anche Franco Morbidelli che in moto 2 sta facendo un bel campionato e il nostro futuro mi pare assicurato. L’eredità di Valentino Rossi è un fardello ancor più pesante, essere un personaggio come lui non sarà facile, ma le vittorie, se arriveranno, faranno sbocciare anche le personalità. Per esempio Niccolò Bulkega se dovesse iniziare a inanellare successi potrebbe essere un personaggio. Ma si vedrà.

Quanto al folletto di Tavullia ha festeggiato la 250ª gara in motogp ancora con un podio, inossidabile, e crediamo che sia particolarmente contento per averla spuntata nel corpo a corpo contro Marquez. La ferita dello scorso anno non è chiusa e non si chiuderà mai, come ha dichiarato anche il dottore nella conferenza stampa che ha preceduto la gara di Silverstone, ma può essere lenita da questi episodi gara per gara. Chi non sta attraversando un buon momento è Lorenzo. Difficile capirne le ragioni, anche se la Yamaha ha qualche problema lui è troppo lontano dai primi perché possa giustificare le sue prestazioni.

Forse è un problema psicologico, l’aver annunciato con tanto anticipo il suo passaggio alla Ducati lo ha forse svuotato di motivazioni? Difficile dirlo, ma certo non è la macchina che abbiamo visto in altri momenti della Motogp. Infine alta considerazione merita il ritorno della Suzuki alla vittoria, dopo nove anni dall’ultimo successo (Vermuelen 2007) e 16 dall’ultimo mondiale (Kenny Roberts jr  nel 2000), che coincide anche con la prima vittoria nella motogp di Maverick Vinales, uno dei talenti che segnerà il futuro di questa classe. Il lavoro di Davide Brivio è stato paziente e costante e il risultato di Silverstone è ampiamente meritato e ripaga tutto il gruppo che lui ha costruito. 

Massimo Angeletti
 

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  • pubblicato05.09.2016
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