Ritrovando la sua miglior condizione agonistica, la capacità di vincere, Marquez ritrova anche il suo spirito da folletto: in una sequenza fotografica pubblicata da un sito specializzato il campione del mondo, sul podio, estrae da improbabili anfratti della tuta un microcamera di una marca concorrente a quella che sponsorizza il gran premio e che ha organizzato un selfie per immortalare quell’attimo da un punto di vista unico. Un colpo commerciale da maestro!
Intanto Valentino Rossi si gode la sua leadership nel mondiale, guadagna su Lorenzo, ma non può sottovalutare la ripresa imperiosa di Marquez. E’ vero che il ragazzino è lontano 65 punti ma se inanellasse una serie positiva come lo scorso anno, l’aritmetica potrebbe ancora rendere possibile la conquista del titolo mondiale. Facciamo una ipotesi scolastica: Marc vince tutte le nove gare che rimangono e Valentino arriva sempre secondo il titolo sarebbe dell’italiano, se qualche volta arrivasse terzo o non salisse sul podio il titolo potrebbe essere dello spagnolo.
Naturalmente bisogna fare i conti anche con Lorenzo che comunque è uno che può vincere in qualsiasi momento ed è quello più vicino al Dottore, con soli tredici punti di svantaggio in classifica. Quindi quella che sembrava una lotta interna alla Yamaha si riapre e diventa una partita a tre con il jolly di Pedrosa, che è fuori dalla lotta per il titolo ma con la Honda può essere il quarto incomodo, colui che con i suoi piazzamenti sottrae o concede punti agli altri avversari. Di certo Rossi è un attaccante e non starà a giocare in difesa. E’ l’unico tra i piloti di vertice che è salito sempre sul podio in questa stagione, ed ha l’esperienza per gestire una situazione così, considerato anche che non tutti i circuiti sono uguali e alcuni sono favorevoli alla moto del diapason, il genio e l’estro del pilota italiano possono compensare qualunque situazione
