Jules darà tutto

Il papà di Bianchi: "Dobbiamo aspettare: è già un miracolo che sia sopravvissuto all'incidente"

1413283510961_BzMs3Z7CIAAfflQ.jpg"Tutte le volte che il telefono suona sappiamo che può essere l'ospedale che ci chiama per dirci che Jules è morto".

Sono le parole di Philippe Bianchi, padre del pilota di F1 Jules vittima di un grave incidente nello scorso Gp del Giappone a Suzuka, il 5 ottobre Bianchi ha riportato un danno assonale diffuso al cervello. "Io gli parlo e so che lui mi ascolta - aggiunge il padre -, ne sono convinto. I dottori ci hanno detto che è un miracolo che sia ancora vivo dopo un incidente così grave ma Jules darà tutto".

Phiilippe Bianchi dice di non poter dire niente sulla situazione del figlio: "Non ci sono risposte - spiega -, è molto grave ma il suo stato è stabile. A volte sembra bene altre peggio, il problema è che i danni causati dall'incidente sono seri ma non sappiamo come possano evolvere".

Infine un ringraziamento a tutte le persone che hanno sostenuto la famiglia: "Ci ha toccato enormemente - spiega - Alonso, Vergne, Massa ci hanno mandato messaggi molto forti. Lewis Hamilton è stato fantastico. Mi ha detto che per qualsiasi cosa che avrebbe potuto fare era disponibile. Anche Valentino Rossi e Marc Marquez ci hanno scritto dei messaggi".

La famiglia sta vivendo "un incubo" anche per problemi logistici. "Forse potremo trasferirlo a Tokyo e sarà un po' più facile... Ma chissà quando accadrà e se accadrà. Non abbiamo certezze, bisogna solo aspettare". La speranza di papà Bianchi  è che Jules possa seguire le orme di Michael Schumacher, che piano piano sta reagendo al grave infortunio rimediato lo scorso dicembre sulle nevi di Meribel.  

"Sono stato male subito dopo l'incidente. E anche io come tutti mi chiedevo perché non ci dicessero le cose, come stava. Ma ora che è successo a me, capisco. Tutti mi chiedono come sta Jules, ma non posso dare una risposta. E' gravissimo, ma stabile. Un giorno sembra un po' meglio, uno un po' peggio. I medici non si pronunciano, il danno avuto nell'impatto è stato grande, ma non sanno come evolverà. Anche con Schumacher ci sono voluti mesi prima che uscisse dal coma, eppure ho letto che anche Todt spera che possa avere una vita quasi normale. Ecco, un giorno spero di poter dire lo stesso".

Infine il video dell'incidente: "Non è il momento di parlare. Il video non l'ho visto e non lo voglio vedere, diventerei matto. Mentre io e la famiglia abbiamo bisogno di tutte le energie per darle a Jules, per fargli sentire che siamo qui e che vogliamo riportarlo a casa. Adesso conta lui"...

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  • pubblicato14.10.2014
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