Inter rimonta e vola ai sedicesimi

Torino-Bruges 0-0, qualificazione rinviata

1417126869088_inter1.jpgParte male l'Inter, che sbaglia una serie infinita di passaggi: su una di queste, il Dnipro passa. Kalinic lavora un ottimo pallone per Konoplyanka, sinistro non irresistibile ma Handanovic respinge così così servendo un assist involontario per Rotan che non sbaglia. Ucraini in vantaggio ma Handanovic avrà ampiamente modo di riscattarsi. E dire che Mancini aveva deciso di puntare sui titolari, lasciando a riposo i soli Kovacic e Palacio: difesa a 4, la stessa del derby, rientra Medel, mentre Osvaldo è la punta centrale con Hernanes e Icardi a disagio sulle fasce. Konoplyanka, che non a caso piace proprio ai nerazzurri, è un pericolo costante sulla sinistra e mette a nudo le difficoltà di Nagatomo e soprattutto Ranocchia (subito ammonito).


Inter incapace di reagire e che al 28' rischia il patatrac: Handanovic però si riscatta parando il rigore di Konoplyanka (fallo di Guarin su Cheberyachko) e tenendo in gioco la formazione nerazzurra. E' la scossa. Sugli sviluppi di una punizione la palla finisce a Kuzmanovic che col piattone fa secco Boyko e rimette il match in parità, mentre Nagatomo prima di uscire per un infortunio alla spalla (dentro Campagnaro) sfiora il 2-1. Il Dnipro comunque fa un figurone e l'Inter, confusa e imprecisa, soffre da matti, arrivando comunque all'intervallo in parità nonostante una grande occasione per Douglas. Al rientro subito un nuovo schiaffo per l'Inter: dopo 25 secondi Ranocchia viene espulso per doppia ammonizione (fallaccio su Rotan) ma clamorosamente, in contropiede, i nerazzurri operano il sorpasso.


Coast to coast di Dodò che serve Hernanes, filtrante per Osvaldo che non sbaglia.La tranquillità però non veste azzurro: disimpegno folle di Campagnaro che diventa un assist per Kalinic, Handanovic è strepitoso e poi Juan Jesus salva sulla linea sul secondo tentativo del croato. Andreolli per Icardi, Inter a un passo dal tris con Guarin e che paradossalmente gioca meglio con l'uomo in meno, nonostante il solito Kalinic costringa Handanovic a una nuova parata e Rotan, su punizione, vada a un millimetro dall'incrocio dei pali. Con gli ingressi di Matheus, Bruno Gama e Seleznyov il Dnipro si gioca tutte le carte d'attacco e con Konoplyanka sfiora il 2-2. Handanovic, però, è ancora una volta insuperabile. E l'Inter puo' pensare solo al campionato almeno fino a febbraio.


Un copione gia' visto, il Toro attacca, costruisce, si danna ma alla fine chiude senza gol. Finisce 0-0 contro il Club Brugge e sale l'amarezza per non esser riusciti a concretizzare tutte le palle gol prodotte. Merito anche di un super Matthew Ryan, portiere classe '92 australiano stasera degno delle miglior gesta del suo tecnico, Michel Preud'homme. Ha praticamente parato tutto, accrescendo la frustrazione di un Torino che continua a pagare le imprecisioni sotto porta. Alla fine i granata chiudono con ben 20 tiri in porta, la metà nello specchio. Già il primo tempo dei granata è lo specchio del loro preoccupante andamento in campionato: tanta voglia di fare, occasioni che piovono a dirotto ma alla fine nel computo dei gol sul tabellino si chiude con il più classico degli 0-0. Dopo lo sfascio col Sassuolo, Ventura corregge i suoi: 5-3-2 con un atteggiamento apparentemente più prudente ma fin dall'inizio si capisce che non sarà un Torino chiuso.


Solo nel primo quarto d'ora, la squadra di Ventura si affaccia dalle parti del portiere belga una volta con Martinez, poi Benassi, Amauri che di testa spedisce alto, poi Gazzi che per poco non trova la zampata in mischia. La palla non entra mai, colpa anche della confusione degli avanti granata: El Kaddouri non entra quasi mai in partita, Amauri e Martinez non trovano mai il feeling e la palla svanisce tra i piedi dei difensori belgi. Anzi, per poco non accade il pastrocchio quando al 21' un buco a destra (con Gazzi in marcatura), il cross del Brugge trova Castillo libero in area e per fortuna che il pasticcio tra Jansson e Padelli manda fuori giri l'attaccante che deve accontentarsi solo di un corner. Un minuto dopo è Vazquez che prova il tiro a giro dalla distanza che finisce di poco fuori. E' un momento di stanca dei padroni di casa, che però nella seconda parte di primo tempo chiudono in costante attacco. Al 26' fa tutto molto bene il Toro: Martinez chiama il dai e vai con El Kaddouri, la palla gli torna proprio davanti al portiere ma il tiro non è angolatissimo e Ryan devia in angolo.


Da un corner successivo (40') Martinez svetta su tutti ma angola troppo. I granata sfiorano ancora il gol con El Kaddouri, gran tiro da fuori che costringe Ryan ancora a distendersi in tuffo. Poi con Amauri in una selva di gambe: la squadra di Ventura spinge e merita di segnare ma la porta belga sembra stregata e si va a riposo sullo 0-0 e con un occhio al tabellone per sapere cosa fa il Copenaghen.La sconfitta dei danesi in realtà sembra incoraggiare il Brugge che alza il baricentro, anche se al 57' El Kaddouri e Martinez vanno ancora vicinissimi alla rete, ma c'è sempre Matthew Ryan (gran colpo di reni sul colpo di Martinez) a negare il gol.Exploit che apre un periodo morto del match, la gara si appiattisce e Ventura attende troppo per cambiare. Negli ultimi 10' ci si aspetta Quagliarella ma alla fine entra Larrondo. E' comunque un monologo Toro e chance a cascata: per Amauri, poi Jansson (clamorosa), Molinaro (nuovo miracolo di Ryan), Darmian, Larrondo (entrato per Martinez). Niente da fare. Nel finale la seconda beffa, Moliaro ammonito salterà il Copenaghen. Flash da Helsinki: l'HJK supera il Copenaghen al 93', al Toro servirà che il Brugge pareggi contro i finlandesi all'ultimo turno e contro il Copenaghen potrebbe anche passare senza vincere. Calcoli che vincendo stasera avrebbero ceduto il passo alla festa.

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  • pubblicato27.11.2014
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