Italia ko in Svezia 1-0

Johansson obbliga gli azzurri a compiere l'impresa a S. Siro

1510349736576_GettyImages-872629918.jpgLunedì, a San Siro, sarà durissima. Lo sarebbe stato comunque, ma dopo la sconfitta di Stoccolma ci vorrà una prestazione enorme da parte della Nazionale per andare al Mondiale. Sarà indispensabile vincere, e vincere largo: per farlo, l'Italia dovrà essere più forte e più tenace di quanto non lo sia stata nel primo spareggio. Un tempo regalato, uno giocato così e così unita a un po' di sfortuna (autogol di De Rossi e palo di Darmian) hanno confezionato un risultato negativo, che genera rabbia, rimpianti e cattivissimi pensieri.

L'Italia è stata molle, ha patito l'aggressività della Svezia, ha faticato a uscire palla al piede dalla sua area, si è lasciata schiacciare per lunghi tratti e ha consentito che la muscolarità (degli avversari) avesse la meglio sulla (nostra) tecnica. Prevedibile, in fondo. Ma niente di cosa aveva immaginato e promesso Ventura è emerso da un primo tempo di sofferenza pura che ha messo a nudo i difetti di fabbrica degli azzurri.

Candreva e Darmian non hanno saputo spingere ma si sono fatti spingere all'indietro, bassi e lassi: invece sono bastate un paio di incursioni sulle corsie laterali per smascherare le debolezze dei vikingoni, tutti sopra il metro e novanta, tutti abbastanza impacciati nello stretto, se fosse subito entrata la copocciata di Belotti, già, ma non è entrata.

Male il giro palla, male Verratti che non sa esprimersi con la maglia della Nazionale agli stessi livelli del Psg, abbastanza anonimo Parolo, impreciso persino De Rossi. E dire che la superiorità numerica a centrocampo avrebbe dovuto avvantaggiarci e incentivare il lavoro offensivo della coppia Immobile-Belotti, piatta come la loro squadra.

La sensazione che gli svedesi arrivassero sempre prima sul pallone e che avessero una brillantezza superiore è emersa minuto dopo minuto anche se nella ripresa - e paradossalmente dopo la rete fortunata - tutto questo strapotere fisico non c'è stato, al punto che l'Italia è stata padrona del campo, come testimoniano i dati del possesso palla.

Una superiorità che però non ha prodotto nulla di importante, nulla di studiato, nulla di accettabile, nulla che sia frutto di un'idea. Il livello del calcio italiano non è altissimo ma non è nemmeno quello di Stoccolma, o della gara con la Macedonia, o della sfida con Israele. Ventura alla fine se l'è presa con l'arbitro: pure questo è un segnale. Di debolezza.

VENTURA: "Una sconfitta immeritata, un risultato non corretto per quello che si visto, loro non hanno fatto un un tiro in porta. Noi abbiamo avuto occasioni e preso un palo, spero che a Milano concedano a noi quello che hanno concesso a loro. In una partita così serviva più attenzione. Non è una giustificazione, il pareggio era il minimo che potessimo ambire e spero che a Milano permettano a noi le stesse cose concesse a loro stasera. Adesso S.Siro ci deve prendere per mano".

"Abbiamo sofferto la loro fisicità anche se non abbiamo concesso niente. Dobbiamo lavorare sulla testa, sulla lettura di quello che è successo e non fisicamente perchè si gioca fra 72 ore. Qualcosa cambieremo ma conta la voglia di ribaltare il risultato. Mi auguro che con l'aiuto del pubblico e con un po' più di correttezza in campo, riusciremo a ottenere la qualificazione"

BONUCCI: "Oggi c'è stato stato da penare, alla prossima partita dobbiamo imparare dagli errori fatti questa sera, quando siamo stati lenti a girare la palla. Ci sarà da battagliare, ma noi al Mondiale dobbiamo andarci, troppo importante". Il difensore è sicuro che il pubblico di San Siro darà una grossa mano all'Italia, ma "bisognerà tirare fuori tutte le nostre energie. Ci vorrà la partita della vita, con testa".  L'azzurro poi rincara la dose: "Ho il setto nasale rotto. Dopo 30 secondi, c'è poco da dire... un arbitro con più personalità avrebbe buttato subito fuori Toivonen. Il gioco era chiaramente scorretto e il rosso ci stava tutto. Ormai andata, penso a lunedì".

BUFFON: ''Sapevamo di venire a giocare una partita contro una squadra tosta e così è stata: alla fine l'abbiamo persa per un episodio e avremmo potuto vincerla per un altro episodio''. Dell'arbitro non voglio parlare più di tanto. Ricordo che per un fallo come quello di Toivonen dopo pochi minuti Pazzini fu espulso in un Italia-Irlanda a Bari. Qualcuno avrà visto, forse abbiamo acquisito un piccolo credito ma su queste cose meglio non piangerci addosso''.

BARZAGLI: ''L'arbitraggio? Non dobbiamo pensare a queste cose, siamo noi che dobbiamo darci la scossa''.

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  • pubblicato10.11.2017
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