“Closing il 13 e resto presidente”

Berlusconi: “Bene Montella, ma abbiamo idee diverse”

1479722673106_624686576.jpgMilano, 21 nov. - "Il closing è fissato per il 13 dicembre e non dovrebbero esserci problemi per avere le autorizzazioni dallo stato cinese. I nostri nuovi soci continuano a insistere con determinazione affinché resti presidente".
A tarda notte, all'uscita da un hotel milanese, Silvio Berlusconi corregge il tiro di quel "Sarà il mio ultimo derby? Non credo..." che aveva fatto pensare a uno stop nella procedura di cessione del club rossonero. "Reputo però che restare presidente di una società altrui non sia una cosa da tenere in considerazione, allora mi hanno offerto la presidenza onoraria, senza un presidente diverso da me. Quindi i cinesi non nominerebbero un nuovo presidente", ha poi aggiunto il Cavaliere.
 
"Aspettiamo il 13 dicembre e vediamo. Se non si sarà concluso il passaggio vediamo cosa fare", si legge poi sulla Gazzetta dello Sport. "Ci hanno dato valide assicurazioni. Ho ceduto a questa decisione con molto dolore ed è dovuta al fatto che il calcio è diventato come Monopoli, i milioni non contano nulla perché nel calcio sono intervenuti i soldi che arrivano dal gas e dal petrolio. Si è arrivati a giocatori che costano 94 milioni e che hanno una certa età. E questo la dice lunga sulla distanza del mondo del calcio da tutte le altre attività", il riferimento (forse) a Higuain e alla Juventus.
 
"A Montella ho fatto i complimenti per il secondo posto. Abbiamo alcune idee diverse sullo schema tattico: sono convinto che il modulo che ci ha portato a vincere per quasi trent'anni prevede le due punte e una mezz'ala dietro. Le due ali di ruolo, dotate di buon tiro, devono essere più centrali".
Il presidente Silvio Berlusconi, al termine della cena dopo il derby, spende elogi per l'allenatore rossonero ma gli chiede di giocare con le due punte come spesso fatto dal Grande Milan del passato.    
 
"Questo derby si è chiuso con un risultato giusto - ammette Berlusconi -, con l'equilibrio fra le due squadre. Peccato essere stati raggiunti negli ultimissimi minuti. Abbiamo sperato di poter portare via i tre punti e essere da soli al secondo posto. Invece siamo in coabitazione con la Roma ma non abbiamo giocato una brutta partita. Avevamo anche molti infortunati e in campo non c'era la squadra migliore".
 
Berlusconi poi risponde ad una domanda sul futuro di Donnarumma: "E' un frutto del nostro vivaio, di nostri allenatori veramente capaci. Ha messo su molta massa muscolare e siamo contenti che sia arrivato in Nazionale. Dietro di lui, però, c'è anche un altro portiere che i preparatori mi dicono essere altrettanto bravo e questo vuol dire che bisogna credere nel vivaio".    
 
Poi Berlusconi spiega quello che e' il suo modello di Milan: "Se io non fossi riuscito o se non dovessi riuscire a concludere con questi soci cinesi avevo in mente una squadra tutta italiana di giovani del vivaio. Sono sicuro che i nostri tifosi accetterebbero una situazione di questo genere e avrebbero sostenuto questi ragazzi, che sarebbero andati in campo con una fame di gioco e di pallone e di successo che può rendere delle squadre giovani, capaci di superare le avversarie più quotate. Guardate l'Atalanta, che ha sette giovani degni di considerazione". 
 

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  • pubblicato21.11.2016
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